ArchiveMustafa, il futuro comincia ora. Il padre: "Adesso ho smesso di aver paura"

Mustafa, il futuro comincia ora. Il padre: "Adesso ho smesso di aver paura"

L’Arcidiocesi si è riunita per affrontare il piano dei prossimi giorni: visite, quarantena e preparazione. Il padre ha espresso ancora la sua grande gratidudine. E il prossimo fratellino di Mustafa sarà senese

Siena, 23 gennaio 2022 - Munzir, Zeynep, le due sorelline e il piccolo Mustafa ieri hanno dormito fino a tardissimo. Poi gli occhi si sono aperti nella nuova casa dove trascorreranno i prossimi nove giorni in attesa della fine della quarantena. E qui che ieri, Mustafa ha imparato i nomi dei suoi primi tre colori in italiano: giallo, rosso e verde. Dietro c’è lo zampino di Luca Venturi, il direttore artistico del Sipa che ha donato dei Lego al piccolo. "Sta già imparando i nomi e, da buon dragaiolo - sorride - gli ho insegnato quelli della contrada". Ma, intorno a loro, gli uomini dell’Arcidiocesi, hanno già iniziato un complesso e delicato lavoro. L’obiettivo: cucire minuziosamente la rete di relazioni che dovrà sostenere la famiglia nelle prossime settimane: visite mediche preliminari, integrazione culturale e preparazione psicologica a tutto il percorso che la famiglia dovrà affrontare.

"La situazione di Munzir, il padre – spiegano i volontari – è risolvibile in breve tempo, trattandosi di una menomazione derivante da trauma. Quella di Mustafa sarà più complessa perché il bambino non ha mai avuto gli arti e dovrà sperimentare il senso dell’equilibrio. Sarà un cammino lungo, ma siamo pronti". Alla riunione di ieri era presente anche l’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Una fra le prime parole che i genitori del piccolo hanno rivolto loro è stata: "Quando potremo iniziare a curare Mustafa?".

La risposta arriverà nei prossimi giorni di quarantena della famiglia, dopo la quale potranno iniziare le visite preliminari che serviranno al centro protesi di Budrio. I medici, fino a questo momento infatti, hanno potuto osservare Mustafa e il padre soltanto in fotografia. Il passaggio seguente sarà la ricerca di un lavoro che potrà consentire alla famiglia di sostentarsi e integrarsi nel tessuto della città.

"Si tratta di un percorso graduale – spiega Venturi – ieri, memore della diffidenza e del timore di essere deluso di Munzir quando gli proposi il viaggio in Italia, gli ho chiesto: ’Ora hai smesso di avere paura?’. Lui mi ha risposto: ’Ho smesso solo quando sono salito sull’aereo’. Sono molto determinati". Dell’arrivo in Italia è stata data notizia anche a Mehmet Aslan, il fotografo turco autore dello scatto vincitore del Sipa che ha fatto il giro del mondo.

"Mi ha detto che è molto soddisfatto: sarà qui per la prossima edizione del festival e così potrà riabbracciare la famiglia". La stessa famiglia che, arrivata in quattro, nei prossimi mesi potrebbe allargarsi a cinque: il fratellino o la sorellina di Mustafa infatti nascerà a Siena. La vita dei quattro è stata stravolta da una bomba aerea del regime di Damasco. Munzir al-Nazzal stava camminando nel bazar di Idlib con la moglie quando una bomba esplose poco lontano. Lui perse la gamba destra, la moglie invece riuscì a salvarsi. La moglie, Zeinab, era incinta di Mustafa quando inalò il gas nervino: i farmaci assunti hanno portato il feto a sviluppare una condizione rara, la sindrome della tetraamelia, e il piccolo è nato senza alcuno dei quattro arti.