Mustafa, il cardinale Lojudice: "Ora l'ascolto è fondamentale. In famiglia si fa così"

L'arcivescovo di Siena rinnova l'importanza della rete di solidarietà per la famiglia siriana: "Adesso dobbiamo dare loro gli strumenti per costruirsi una nuova strada verso il futuro"

Siena, 27 gennaio 2022 - L'abbraccio di Siena al piccolo Mustafa El Nezzel, rinnova ogni giorno il suo più profondo significato, quello dell'accoglienza. Anche l'arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presente nel giorno dell'arrivo della famiglia siriana ad Asciano, tiene a sottolineare: «La storia del piccolo Mustafa e della sua famiglia rappresenta un vero miracolo. Non basta, però, fare collette di generosità: adesso dobbiamo dare loro gli strumenti per costruirsi una nuova strada verso il futuro».

«Quella foto del padre e figlio nel gesto di guardare il cielo è stato uno scossone», scrive l'arcivescovo in un editoriale su Famiglia Cristiana. «La loro storia è ormai planetaria, ma per la nostra diocesi è un segno insieme ad altri segni. Una condivisione, un'esperienza come altre di accoglienza che stiamo vivendo e che veramente vorremmo portasse al bene loro e di tutte le persone che incontriamo. È la Chiesa che li accoglie e in questo caso mi sento di rappresentarla con profondo senso di responsabilità. Si tratta di un dramma umano di una famiglia che è diretta conseguenza della guerra, quella in Siria, follia distruttiva ed efferata. Il risvolto positivo è che, grazie a una foto, si è potuto conoscerli, intercettarli e mettere in piedi una rete di solidarietà e accoglienza che ancora è tutta da costruire nei suoi particolari».

«La nostra prima missione ora è capire le loro aspettative», conclude il cardinale Lojudice. «Papà Munzir, Mustafa, le sorelline e la mamma parlano solo arabo (anche se già Mustafa pronuncia qualche parolina in italiano), ma spero di potere al più presto conversare con loro ascoltandoli. Con l'aiuto di mediatori linguistici o di app cercheremo di conoscerli e cercare di capire cosa sentono nel loro cuore. In una famiglia si fa così».