Mps-UniCredit, la Lega insorge sugli esuberi

Dal leader Salvini al candidato Marrocchesi Marzi tutti contro l’idea che il Mef paghi i prepensionamenti di oltre 8mila dipendenti

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Più che una raffica di interventi, sono tanti retweet contro la svendita di Banca Mps, che hanno la medesima conclusione: l’invito al segretario del Pd e candidato del centrosinistra al collegio di Siena-Arezzo di "non scappare dal confronto sulle elezioni suppletive". A provocare l’insurrezione di parlamentari, consiglieri regionali, sottosegretari e anche ministri, poi riassunti dall’intervento di Matteo Salvini, le nuove anticipazioni sulla trattativa tra Ministero dell’Economia e UniCredit per l’acquisizione di attività del Monte. L’idea di Andrea Orcel, ad UniCredit, sarebbe quella di ’scaricare’ sul Governo anche gli esuberi del suo gruppo. Ai 5.300 dipendenti in esubero del Monte dei Paschi, dovrebbero aggiungersi 3mila di UniCredit: totale 8.300, il cui prepensionamento dovrebbe essere finanziato con soldi pubblici.

"Altri miliardi di euro dei contribuenti italiani - è il messaggio del leader della Lega Salvini - per svendere una banca pubblica come Mps a un istituto privato come Unicredit, presieduto dall’ex ministro del Pd Padoan, col rischio di far perdere il lavoro ad oltre 8.000 lavoratori. Una follia che la Lega cercherà di bloccare in ogni modo. Il 3 e 4 ottobre inoltre si voterà anche per rieleggere un parlamentare a Siena, dopo le dimissioni del banchiere Padoan: sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il candidato Letta".

Con poche variazioni e aggiunte, come il "no al baratto tra Mps e polo delle Scienze della Vita", o la contrarietà "al primo intervento di chiusura di 50 filiali deciso da Banca Mps", hanno rilasciato dichiarazioni il commisario senese Guglielmo Picchi, la sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, il capogruppo in Regione Marco Landi, il commissario toscano Mario Lolini e parlamentari i di peso come Bagnai, Rinaldi e Susanna Ceccardi.

Le barricate della Lega contro UniCredit sono echeggiate anche durante l’incontro in Confindustria con gli imprenditori della Toscana Sud, il ministro Giancarlo Giorgetti e il candidato Tommaso Marrocchesi Marzi.

"Una vera e propria macelleria sociale. Con l’acquisto da parte di Unicredit - dichiara Marrocchesi Marzi - circa 5.300 dipendenti del perimetro Mps finirebbero per essere considerati un esubero. E in aiuto di questi lavoratori lo Stato non potrebbe tirar fuori il becco di un quattrino, lo dice il Mef. Sarebbe l’operazione bancaria più assurda e dannosa della storia. L’unica strada percorribile per salvare il Monte e il lavoro, è quella di aggregare le parti sane di istituti che hanno una vocazione territoriale per creare, sotto la regia statale, un grande polo di banche del territorio. La mission sarebbe quella - di sostenere prioritariamente l’economia reale e le piccole e medie imprese. Il preminente interesse pubblico dell’operazione giustificherebbe un mirato e ingente finanziamento pubblico - aggiunge il candidato del centrodestra - Viceversa, lo Stato pagherebbe una banca privata per massacrare una banca pubblica. Giù le mani dalla storia di Siena, dal lavoro e dal risparmio degli Italiani".

La battaglia sul Monte ha mandato in secondo piano le risposte agli industriali sulle infrastrutture, sul polo delle Scienze della Vita, sulla proroga del superbonus e gli sconti per la bolletta salata dell’energia. Ubi maior...