Mps, un consiglio ’legale’ tra cause e accantonamenti

Il cda oggi decide se mettere da parte altri 500 milioni per i risarcimenti. I vertici della Rocca convinti che anche stavolta ci sarà una scelta unanime

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Ai vertici di Rocca Salimbeni, dalla plancia di comando del Monte dei Paschi, sembra quasi che sorridano quando sui giornali si raccontano le divisioni tra le due anime, quella statalista e la privatista, tra le due correnti politiche, i pentastellati e i ministeriali Pd-Iv, tra i consiglieri vicini all’ad Bastianini e quelli legati alla presidente Grieco. E fanno notare che finora il cda ha deciso sempre all’unanimità, non solo sulle vicende legate ai processi e alla pesante eredità delle gestioni passate, a partire dalla rinuncia il 30 luglio ad interrompere la prescrizione dei termini per proporre l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex presidente Alessandro Profumo.

Oggi sul tavolo dei consiglieri l’argomento più pressante è la decisione sugli accantonamenti per far fronte ai rischi legali dopo la sentenza di condanna degli ex vertici Profumo e Fabrizio Viola per aggiotaggio e false comunicazioni sociali, accuse legate alla contabilizzazione dei derivati Alexandria e Santorini, sottoscritti con Nomura e Deutsche Bank.

L’amministratore delegato Guido Bastianini illustrerà i vari scenari, tra cui la proposta di aumentare la dote degli accantonamenti per i risarcimenti danni prima del bilancio del terzo trimestre, in modo da inserire quella somma (l’ipotesi più ricorrente è un accantonamento da 500 milioni di euro) già nei conti che saranno approvati il 5 novembre. L’alternativa sarà quella di prendere tempo, affidando mandati a un advisor legale per valutare anche la possibilità di azioni di responsabilità nei confronti di Profumo, Viola e Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale, condannato anche lui. Il tempo di aspettare la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna, per avere più pezze d’appoggio giuridiche sulle azioni di rivalsa.

Non sono argomenti ’neutri’, ogni scelta comporterà delle conseguenze. Anche la decisione degli accantonamenti si riverbererà sui conti, alla vigilia della sottoscrizione del bond T1 da 700 milioni almeno (il 30% sottoscritto da privati) che è l’ultima delle 4 condizioni della Bce per dare il via libera all’operazione Hydra e alla scissione degli 8,1 miliardi di npl.

A complicare le cose, spifferi e veleni. "Desidero precisare che la notizia di un mio incontro a cena lo scorso 7 luglio con la dottoressa Patrizia Grieco, presidente di Mps, è completamente destituita di ogni fondamento e di non aver mai incontrato la dottoressa Grieco da quando ha assunto la presidenza del Monte dei Paschi di Siena". Lo ha dichiarato Alessandro Profumo, ad di Leonardo ed ex presidente di Mps in riferimento ad un articolo pubblicato da Panorama.