Mps, pronto il decreto per il ritorno ai privati

I manager di Rocca Salimbeni. alla Commissione d’inchiesta. "Un attivo di 140 miliardi, siamo. la quarta banca italiana"

Mentre il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già consegnato il testo del decreto che dovrebbe agevolare il ritorno del Monte dei Paschi ai privati, il premier Giuseppe Conte medita sul da farsi. Anche perché è pressato da quella parte di 5Stelle, Carla Ruocco in testa, che vagheggia di una bad bank nazionale in grado di avere in pancia "130 miliardi di crediti deteriorati, frutto dello tsunami che sta per arrivare sul sistema bancario". Per Conte meglio aspettare qualche giorno, magari anche l’esito del voto delle regionali, per dare il via libera al decreto che, oltre a garantire altri milioni al Monte, elenca tutte le possibilità per rimetterlo sul mercato. Tutte, tranne la bad bank auspicata dalla presidente della Commissione Banche. Che cita il governo spagnolo di Sanchez e l’operazione Bankia-Caixa come modello.

"Abbiamo erogato 55mila finanziamenti a fronte di 60mila richieste deliberate, vale a dire il 92% delle pratiche. A erogare in media ci mettiamo 5 giorni". Lo ha detto Fabrizio Leandri, chief lending officer del Monte, ieri in audizione proprio davanti alla commissione di inchiesta sulle banche, presieduta dalla Ruocco. Audizione che ruotava soprattutto sui finanziamenti alle imprese dopo l’emergenza e ai prestiti con garanzia statale fino a 30mila euro ma che inizialmente avevano un tetto a 25mila euro. "Il tasso è all’1,4% e la durata media è 6 anni - ha aggiunto Leandri - Mps rappresenta il 5,9% delle domande di finanziamenti a Mediocredito Centrale, percentuale più alta della nostra quota di mercato".

Dalla difesa del ruolo di banca per le imprese, all’orgoglio di istituto più vecchio del mondo.

"Il Monte ha un totale attivo di 140 miliardi di euro, siamo la quarta banca in Italia. Abbiamo finanziamenti alla clientela per 85 miliardi di euro, 100 miliardi di raccolta diretta e altrettanti indiretta - ha elencato Leandri ai commissari - e in questo momento abbiamo 380mila mutui a famiglie per un totale di 30 miliardi. Siamo una banca di dimensioni importanti per il tessuto produttivo italiano, sugli Npl abbiamo fatto un grande lavoro. Oggi siamo all’11,8%, con l’operazione Hydra arriveremo al 4%, riteniamo di avere capacità di resilienza per assorbire anche un incremento di Npl".