Mps, la svolta del Pd ’Lo Stato serve ancora’

La segretaria Bonafè incontra il ministro Gualtieri: "Mantenere l’integrità della banca e la sede a Siena, anche con il governo"

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Il Pd toscano apre alla permanenza dello Stato nel capitale di Banca Monte dei Paschi, ora controllata al 68 per cento dal Tesoro, anche dopo le scadenze previste dagli accordi raggiunti in sede europea alla stesura del piano di salvataggio. È quanto afferma Simona Bonafè, segretaria regionale Dem, all’indomani di un colloquio con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ha riguardato anche la banca senese. Tema caldo, anche se a dire il vero rimasto fin qui abbastanza ai margini della campagna elettorale, quello del futuro di Banca Mps. Fin qui sembravano confrontarsi due schieramenti principali: l’ala Cinque Stelle, favorevole a soluzioni pubbliche, l’impostazione dello stesso Gualtieri propenso al rispetto della scadenza 2021 indicata dalla Bce come limite per l’uscita dallo Stato.

Ora la segretaria toscana del Pd Bonafè invita però a riflettere a lungo sulle possibili soluzioni, non archiviando in anticipo la possibile permanenza dello Stato. "Siamo soddisfatti del lavoro che i governi di centrosinistra hanno fatto per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. In un colloquio che ho avuto con il ministro Gualtieri gli ho parlato di quelle che sono le priorità del Pd Toscano per il futuro della banca e dei suoi dipendenti, dopo l’importante opera di risanamento messa in atto", ha detto Bonafè. E in particolare: "Noi chiediamo – ha aggiunto – che venga mantenuta l’integrità aziendale, la sede della direzione generale a Siena e che vengano garantiti i livelli occupazionali. Se per fare questo ci fosse da assicurare la permanenza dello Stato nel capitale della banca per un periodo più lungo, credo che andrebbe fatto. Ciò anche alla luce degli effetti sul sistema economico finanziario della vicenda Covid. Su questi punti ho ricevuto dal ministro Gualtieri la garanzia della massima attenzione".