Mps, l’idea confusa della bad bank di Stato

La presidente della commissione d’inchiesta Carla Ruocco chiede di rinviare la cessione: "Così il Tesoro perderebbe 8 miliardi"

Migration

di Pino Di Blasio

Nel fantastico mondo dei 5Stelle, la serie politico-economica che annovera nel cast Carla Ruocco tra le principali protagoniste, sarebbe meglio fermare il treno in corsa a bordo del quale sta viaggiando il destino del Monte dei Paschi. "Il Monte non va svenduto – afferma la presidente della commissione d’inchiesta sulle banche nell’intervista al Sole 24ore – se il Tesoro cedesse adesso la maggioranza della banca, che capitalizza appena un miliardo e mezzo in Borsa, l’investimento di questi tre anni si tradurrebbe in una perdita di 8 miliardi di euro per lo Stato. Senza contare il peso delle richieste di risarcimento miliardarie". Questo il succo del pensiero di Carla Ruocco, che lo arricchisce rinviando la cessione del Monte, prospettando un’alternativa fantasiosa di cessione degli sportelli Mps alla Popolare di Bari e di alleanza-fusione con Amco per creare una grande bad bank di Stato riempita da una cinquantina di miliardi di crediti deteriorati.

Un piano confuso, con il Monte trasformato in spezzatino ma di peggior qualità rispetto a quando si vagheggiava di un accordo con Poste Italiane o Cassa Depositi e Prestiti per far restare la banca senese nell’orbita dello Stato padrone. La proposta cruciale della presidente pentastellata della commissione banche è prendere tempo: rallentare il percorso dell’operazione Hydra, frenare le emissioni di bond da 700 milioni, il 30% di privati, in pratica non rispettare tutte le clausole imposte dalla Bce (che Mps e Tesoro hanno già fatto proprie, ottemperando a 3 condizioni su 4), soprattutto quella relativa alla scelta dei partner acquirenti di Rocca Salimbeni.

L’idea dei 5Stelle, che non vorrebbero perdere subito la banca per la quale hanno scelto i loro primi amministratori, attira altri esponenti di altre forze politiche. Il Monte dei Paschi di Stato piace alla Lega, al Pd senese e toscano, a Forza Italia, ai sindacati e a tutti coloro che si illudono che solo con il Tesoro proprietario la banca possa continuare a vivere senza scossoni, tagli e scissioni. Al Tesoro, alla Bce e a Bruxelles la pensano diversamente. Sanno che aspettare ancora non diminuirebbe le perdite sui miliardi pubblici investiti, ma le farebbe lievitare per una banca che resterebbe con 8,1 miliardi di crediti deteriorati, con 10 miliardi di richieste di risarcimenti e con perdite di bilancio almeno fino al 2022. Settembre sarà il mese decisivo per i destini del Monte dei Paschi. Dopo le elezioni regionali si conoscerà il peso specifico residuo dei 5stelle. Ma il ministro Gualtieri e i dirigenti del Tesoro non avranno più alibi: dopo aver prenotato il ristorante, scelto le bomboniere, definito chi sarà a officiare la cerimonia, dovranno dire chi sarà lo sposo del Monte dei Paschi.