Mps denunciato dai sindacati

Comportamenti antisindacali, ricorso ex articolo 28 per 50 filiali chiuse e distacco a Fruendo per 10 anni

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I coordinamenti dei sindacati del Monte dei Paschi Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, hanno presentato al Tribunale di Siena una denuncia per comportamento antisindacale della banca, basandosi sull’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. "È un atto grave - scrivono le segreterie in una nota - che abbiamo lungamente ponderato e al quale fino a poco tempo fa non avremmo mai pensato di arrivare. Ma è un atto dovuto. Dovuto nei confronti di un’azienda che ha fortemente smarrito la sua identità e dovuto alle lavoratrici e ai lavoratori che non meritano tali deprecabili scorrettezze".

Ad accendere la ‘miccia’ che ha dato fuoco alle polver è stata, soprattutto, la proroga del distacco decennale presso Fruendo di circa 300 dipendenti Mps

"senza metterci nelle condizioni di fare le nostre valutazioni e osservazioni - continuano i sindacati - attraverso la definizione di un ‘contratto di rete’, fino ad oggi mai utilizzato all’interno del Gruppo Mps, che puo’ aprire cupi orizzonti per la gestione del personale e degli esuberi".

La denuncia depositata in Tribunale arriva in un momento particolarmente delicato per il Monte dei Paschi, proprio mentre si addensano nubi sulla trattativa tra Ministero dell’Economia e UniCredit. Il braccio di ferro con i vertici di Rocca Salimbeni è iniziato con la presentazione del piano per il taglio di 50 filiali, con tanto di elenco degli sportelli da cancellare, e con il contratto di rete con distacco dei dipendenti a Fruendo, prorogato fino al 2031.

"Dall’avvio delle valutazioni inerenti la nota operazione societaria, la banca non ha mai avuto nulla da replicare alle preoccupate richieste dei sindacati - è la critica contenuta nel comunicato -, salvo un generico invito da parte del consiglio d’amministrazione della banca alla serenità, improvvidamente pubblicato sul sito intranet in piena mobilitazione. Ha invece avviato tre procedure fortemente impattanti per i lavoratori e per l’organizzazione della banca. Oltre a Fruendo, la chiusura filiali e il riassetto del mondo corporate, relative a un piano industriale mai approvato dall’Europa, senza indicarci una data di convocazione. La Banca non ci ha lasciato altra scelta".