Montepulciano, applausi al vescovo Lojudice "Affrontiamo insieme le sfide del futuro"

Scortato dai motociclisi diocesani, è stato accolto con affetto. "Avreste preferito un pastore tutto per voi, non l’ho certo cercato"

di Laura Valdesi

"Avreste preferito un vescovo tutto per voi". E’ diretto il cardinale Augusto Paolo Lojudice quando in quell’antica Cattedrale, che da domani chiuderà per i lavori, è già avvenuto il passaggio del pastorale fino a ieri tenuto dal suo predecessore Stefano Manetti. Conosce bene l’amarezza di molti fedeli e parrocchie per l’unione con l’arcidiocesi di Siena in persona episcopi. "Non l’ho certo cercato – prosegue dall’altare – , chi mi conosce bene a Siena sa quanto corro". Raccoglie un applauso forte. Vero e intenso dal suo secondo ’popolo’. Ad attenderlo in piazza Grande sotto un cielo plumbeo a Montepulciano, poco dopo le 17, i sindaci della diocesi schierati sul sagrato, le forze dell’ordine e tutte le associazioni. Tra gli altri anche Rosy Bindi che qui è di casa. Sono però don Fabrizio Ilari e il vicario Antonio Canestri a salutare il cardinale quando scende dall’auto, scortata da Rigomagno dai Motociclisti diocesani, prima al santuario della Madonna del Rifugio e quindi al saluto alla Rsa di Poggio Baldino. Infine fino a piazza Grande dove è stato accolto anche dalle contrade di Montepulciano.

"Abbiamo in comune un Comune, vero Silvio?", esordisce sul sagrato il nuovo vescovo rivolgendosi a Franceschelli che guida Montalcino. "Posso chiedere la tua testimonianza per dire come, già tre anni fa al mio arrivo a Siena, ho cercato di entrare in quella scherzosa battuta che ci ha fatto costituire un’Anci diocesana". Subito dopo il cardinale aggiunge: "Da solo nessuno ce la può fare, non illudiamoci. I problemi che coinvolgono la società civile e quella c ristiana sono complessi". Rilancia dando subito la linea: "Occorre camminare insieme". E ancora: "Quando arrivai a Siena venivo da un po’ più lontano, da Roma, ed entravo in un dinamismo diverso. Ho compreso subito che ero in una realtà differente, un contesto nel quale dovevo immergermi. Da capire. Proprio questo mi fa sentire più tranquillo perché mi sembra di conoscere meglio questo territorio nel suo complesso". Poi entra in Cattedrale baciando il crocifisso che viene porto dal presidente dei canonici del capitolo della cattedrale Azelio Mariani. Ribadisce che sarà un vescovo fra la gente e, ancora, che "insieme ce la possiamo fare". Perché, sferza, "la chiesa non ha bisogno di solisti".