Medici di famiglia occupati e paura Pioggia di chiamate alla centrale 118

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"Per ora la difficoltà maggiore è il reperimento di mezzi, ambulanze delle associazioni di volontariato, per gli interventi. Poi l’emergenza potrebbe riguardare anche il personale, a partire dai volontari. Speriamo non diventi critica la situazione dei sanitari. Tutto a fronte del picco di contagi e all’incremento delle richieste quotidiane" dice Giuseppe Panzardi, direttore Centrale 118 Siena-Grosseto. La pandemia sta mettendo all’ennesima dura prova il 118: è all’emergenza che si rivolge chi non trova risposte dai medici di famiglia e si tiene lontano dal pronto soccorso. "È aumentata anche l’attività a servizio del pronto soccorso - spiega il dottor Panzardi - ci sono tanti ingressi ogni giorno e dunque anche tante dimissioni che richiedono i nostri trasporti". Ma è aumentata in termini importanti tutta l’attività della Centrale: "Settimanalmente conferiamo al coordinamento regionale i nostri dati, da cui si evince l’incremento degli impegni – prosegue il direttore del 118 - . Per ogni richiesta che arriva, che si tramuti poi in un intervento o si limiti al consulto telefonico, noi apriamo una ‘scheda’: ebbene il 28 novembre scorso abbiamo ricevuto 1.646 richieste, il 26 dicembre scorso sono diventate 1.943. Con un incremento quindi del 15%. Per quanto riguarda i consigli telefonici, senza intervento, l’incremento è stato del 25%. Chiamano per motivi quasi sempre legati all’epidemia: da informazioni sui tamponi, a contatti con le Usca. Poi ci sono segnalazioni e richieste su malattie respiratorie e malattie infettive: ebbene nel primo caso le richieste di intervento sono aumentate del 28% e nel secondo del 36%. E i ricoveri legati a queste patologie hanno segnato il +35%. Innegabile che preoccupazione per la situazione ci sia e anche per la gestione del servizio in una emergenza tanto più grande’.

p.t.