Morì nell'incidente, "Matteo ci manchi, perdere un figlio è tremendo"

La lettera dei genitori del 17enne ucciso da un’auto a Montepulciano

Matteo Della Lena con il padre Andrea e la mamma Alida

Matteo Della Lena con il padre Andrea e la mamma Alida

Montepulciano, 24 novembre 2020 - Aveva solo 12 anni in quel video. Palleggiava sulla spiaggia. La sua passione, il calcio. «Ho voluto condividere su Facebook queste immagini con le persone che ti hanno conosciuto. Ti adoriamo. Il babbo, la mamma e Guido», scrive Andrea Della Lena. Sono passati due anni esatti dalla morte del figlio Matteo. Che aveva solo 17 anni, quel 23 novembre 2018, quando venne investito da una macchina mentre tornava a casa a Sant’Albino. Il processo si è concluso da tempo, un anno e 8 mesi la condanna dell’uomo che era al volante. Resta adesso il ricordo, fra gli amici e i compagni di scuola, di un ragazzo perbene. Di un giovane buono. ‘Matteo vive’, lo slogan sulle magliette realizzate per rendere indelebile il segno che ha lasciato. Identico l’hashtag sui social per quella promessa del calcio che aveva militato nella ‘Colli Etruschi’ e nella Sinalunghese. «Sono passati due anni da quel maledetto 23 novembre. Alle 19,36 non eri più con noi. Arrivai al distributore correndo, vidi quella macchina mastodontica interamente nella tua corsia. Riconobbi il motorino giallo sotto l’auto. Terribile! Tu steso sull’asfalto – scrive il padre Andrea Della Lena – Tutto stampato nella mente. Indelebile». Che prosegue nella sua lettera dedicata al figlio: «Proprio quel giorno ti avevo raccontato della disgrazia successa a Sabrina, la nostra amica, tra l’altro. Mi rispondesti incredulo: chi avrebbe immaginato che la sera poteva succedere a te. Un genitore non può accettare la perdita di un figlio. Non si dovrebbero toccare, è contro natura. Invece capita».

Erano complici e amici,babbo Andrea e Matteo. «Il sogno di diventare calciatore, sempre quel benedetto pallone fra i piedi. Ricordo quando tornavo alle 13, d’estate, e tu con un caldo bestiale , sudato fradicio, che palleggiavi. E poi si rideva, era la tua passione. Come stare con gli amici, il campeggio. Un ragazzo normale...». Racconta al figlio «che la mamma è fortissima, per fortuna! A volte la guardo e penso al suo immenso dolore». E ancora: «Ci manchi. Manchi a tutti. Ma noi ti ricordiamo sempre. Una motivazione per assorbire la disgrazia, personalmente, non l’ho trovata. Penso sia normale. Comunque sia ti rivedrò. Deve essere così. E allora aspetto con la mamma, la colonna portante della casa come le dicevi, di crescere Guido (il fratello, ndr) nella serenità più completa. Sei sempre con noi, non ti preoccupare».  Scriveva ieri l’Asd Virtus Chianciano: «La luce non si è mai spenta. Matteo vive e gioca con noi». «Le ferite pian piano si riaprono, i ricordi riaffiorano, in un silenzio assordante che non lascia spazio a parole. Matteo, vogliamo ricordarti come eri, amico, persona speciale, sempre con il sorriso e disposto ad aiutare gli altri. Sarai sempre con noi, non ci scorderemo di te. Matteo vive», il messaggio dell’Istituto ‘Valdichiana’ che il giovane frequentava. Parole di Asia Bettollini, Matteo Severini e Florian Kurtaj per il loro amato compagno.