Marroni, sarà vero boom "Hanno retto al maltempo"

L’associazione per la promozione della qualità amiatina è fiduciosa "Abbiamo buonissime previsioni sul raccolto, le premesse ci sono tutte"

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AMIATA

di Massimo Cherubini

Dopo il boom dei funghi si prevede anche il boom dei marroni. Sull’Amiata si vive l’inizio dell’autunno con una sorta di ritorno al passato. Da anni non si vedevano tanti porcini (fungatura che sta proseguendo); da anni non si vedevano tanti pregiati marroni sui castagni. Che inizieranno a cadere nella prima decade del prossimo mese. Un raccolto che si preannuncia ottimo. "Le premesse - spiega Andrea Tassi presidente dell’Associazione per la promozione del marrone amiatino - sono davvero buone. Negli ultimi giorni le forti raffiche di vento hanno spezzato diversi rami dei castagni. Per fortuna il frutto ha retto limitando i danni". Il ‘marrone dell’Amiata’, una varietà tipica della zona. Il frutto che proviene dai castagni del versante senese della montagna hanno una peculiarità. Legata, forse, alla tipologia vulcanica del terreno.

Ma tutte le castagne dell’Amiata sono commercialmente molto apprezzate. "Il problema della commercializzazione – osserva Andrea Tassi – è legato al breve tempo di mantenimento del marrone. Se non trattato bene il frutto si rovina in pochi giorni. La nostra associazione (forte di una ventina di proprietari di castagneti ndr) punta a creare una rete. Ma ci vorrà del tempo, dovremo essere strutturati per questo fine. Oggi i marroni che raccogliamo li vendiamo in zona". Manca una statistica precisa.

Ma si ipotizza che dai castagneti dell’Amiata si raccolgano alcune tonnellate di castagne. Tutte pregiate, con in testa le diverse specie di marroni. Che tornano dopo anni difficili. Prima l’attacco ‘cinipide’, un parassita debellato (ma ancora minaccioso) grazie ad un forte antidoto. Per anni sull’Amiata il frutto è stato scarso, molto scarso. Poi le avversità del clima.

"Anche quest’anno - dice Andrea Tassi - la pioggia è arrivata tardi. Il castagno - per sua natura - è una piante forte, ha retto bene la siccità dell’estate. E quando l’acqua, la pioggia, è arrivato è rapidamente fiorita" Funghi e castagne. Quest’anno l’accoppiata par proprio tornare per la felicità dei buongustai, degli amanti dei prodotti della natura. "Dobbiamo comunque attendere - dice Andrea Tassi- perché le brusche variazioni climatiche potrebbero ridimensionare le buone, buonissime, previsioni sul raccolto di oggi". La speranza di tutti è che ciò non accada. Per il gusto a tavola, per l’economia della zona. Perché, su questo fronte, castagne e funghi danno un bel supporto.