Marchio Ac Siena, testimoni vip al processo

Ci sono anche il presidente della Juventus Agnelli e Seedorf. Nessun dibattimento-fotocopia rispetto al caso del crac: si va avanti

Niente doppione. Il processo che vede al centro la cessione del marchio dell’Ac Siena, la società dell’ex patron Massimo Mezzaroma poi fallita, si celebrerà. Non importa se la questione era stata al centro anche del troncone madre, su cui il 30 settembre scorso ha pronunciato la sentenza il collegio presieduto da Ottavio Mosti al termine di una lunghissima camera di consiglio, condannando a tre anni solo per due episodi l’allora presidente della società bianconera. Assolti gli altri sette imputati. Il tribunale non ha accolto ieri l’eccezione in avvio di dibattimento avanzata dall’avvocato Floria Carucci che difende Mezzaroma, imputato per bancarotta nella costola giudiziaria che riguarda il marchio. "Siamo in presenza di una causa di improcedibilità", ha spiegato al collegio depositando una memoria. Una mossa che puntava, qualora fosse stato accolto l’assunto che Mezzaroma veniva processato per lo stesso reato due volte, a far crollare il castello accusatorio. E dunque anche lo stesso processo. Niente da fare, però. Dopo una lunga camera di consiglio il collegio presieduto da Luciano Costantini ha infatti rigettato il ne bis in idem. "E’ stato ritenuto che i fatti oggetto dell’altro procedimento corrispondano soltanto per un segmento a quelli che vengono contestati nel capo di imputazione dell’attuale processo", conferma a margine Carucci.

Non è stata questa l’unica eccezione avanzata dal fuoco di fila delle difese. Perchè oltre a Mezzaroma sono imputati per la vicenda della cessione del marchio l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, assistito da Fabio e Giulio Pisillo, l’ex alto dirigente di Rocca Salimbeni Antonio Marino, che si è affidato all’avvocato Lorenzo Contrada, due quadri, Alessandro Malfatti e Gianfranco Mariangeli, difesi rispettivamente da Max Giordano Marescalchi e da Giovanni Levati. Sulla base dello stesso principio – ossia che non c’è duplicazione – la curatela fallimentare può avanzare richieste risarcitorie. E ha chiesto che siano acquisite le dichiarazioni rese nell’altro procedimento sul cracdell’Ac Siena unicamente nei confronti di chi era presente nell’altro procedimento, dunque Mezzaroma.

Fra le mosse di quello che potrebbe essere un processo-show, visto il calibro dei testimoni che saranno chiamati in aula, anche la disposizione di una perizia su un’intercettazione che riguarda uno dei funzionari della banca, Malfatti. Quanto ai testimoni sono 43 i nomi che è stato chiesto di ascoltare. Fra questi ci sono anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, sentito dal pm Siro De Flammineis come persona infirmata sui fatti, Alberto Malesani, che è stato allenatore del Siena, Clarence Seedorf, giocatore del Milan dei tempi d’oro e nazionale olandese, anche il mister Antonio Conte. Il 23 novembre si entra nel vivo: viene ascoltato il curatore fallimentare che parlerà anche dell’operazione per la cessione del marchio alla ’Black & White communication’ per 22 milioni di euro nel 2021.

Laura Valdesi