Mancano all’appello 500 cattedre

L’allarme della Cgil: "Circa 700 supplenti garantiscono le lezioni, siamo di fronte a un’emorragia di posti"

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Il primo giorno di scuola è stato caratterizzato, più che dalla paura Covid, dall’emergenza cattedre. E’ suonata la prima campanella e nelle scuole senesi, così come in tutto il Paese, mancano ancora centinaia di professori. Reo è quel concorso nazionale non fatto in estate che non ha consentito ‘immissioni in ruolo’, a tempo indeterminato, andando a esaurire le già minime graduatorie a scorrimento e costringendo gli Uffici scolastici provinciali a ‘chiamare’ un esercito di supplenti. Il Provveditorato della provincia di Siena ha fatto gli straordinari pubblicando on line alcune graduatorie di supplenze annuali domenica pomeriggio, in vista del via di ieri mattina: ma si è trattato solo di assegnazioni di cattedre per le scuole dell’infanzia e delle superiori, attribuite a precari rimasti ancora dalle vecchie graduatorie Gae.

Poca cosa di fronte ai grandi numeri delle cattedre vuote, sia per i ‘posti comuni’, ovvero le supplenze di ‘materie di ruolo’ da conferire ancora, che per il sostegno, carenza cronica del sistema scolastico italiano. Quest’anno nella scuola senese saranno circa 700 supplenti a garantire le lezioni, fra materie di insegnamento e sostegno e a oggi oltre 500 cattedre - fra posti ‘comuni’, di materia, e posti di sostegno - risultano vuote. Nella scuola dell’infanzia sono stati assegnati appena 5 dei 33 posti ‘comuni’ vacanti e dunque mancano ancora 28 educatrici; sono stati invece assegnati 32 dei 50 posti di sostegno. La scuola primaria, le elementari, contano 47 cattedre ‘comuni’ non assegnate e di 130 posti di sostegno ne sono stati dati 57. Alle medie non è stata assegnata alcuna supplenza annuale delle 91 materie disponibili e di 113 posti di sostegno ne sono stati dati 83. Infine le superiori, dove i numeri sono ancora maggiori: dei 140 posti ‘comuni’ in cattedra ne sono stati coperti solo due e dei 170 del sostegno ne sono stati assegnati 77.

C’è ancora tanto lavoro da fare per l’Ufficio scolastico provinciale, che dovrà scorrere ancora le ‘posizioni’ dei precari candidatisi per le supplenze di ruolo e di sostegno; poi la palla passerà ai presidi che potranno chiamare dalle liste d’istituto. "Da mesi andiamo dicendo che quest’anno ci saremmo trovati in questa situazione!", dice Anna Cassanelli, segretario provinciale Flc Cgil. "E si poteva invece risolvere – continua – almeno per il sostegno, con l’immissione in ruolo straordinaria degli specializzati e di chi ha insegnato già negli ultimi tre anni nel sostegno. Invece nelle medie ci ritroviamo con 80 cattedre di ruolo vuote e nelle superiori sono 120’.

Paola Tomassoni