REDAZIONE SIENA

"Maltrattata durante la gravidanza. E anche dopo l’uscita dall’ospedale"

L’uomo, che comparirà davanti al gup ad aprile, faceva uso di alcol e sostanze

L’uomo, che comparirà davanti al gup ad aprile, faceva uso di alcol e sostanze

L’uomo, che comparirà davanti al gup ad aprile, faceva uso di alcol e sostanze

Non c’è rispetto per la donna neppure se è in stato di gravidanza. Neanche se è uscita da poco dall’ospedale dove era stata costretta ad andare per via delle contrazioni. Il compagno, annebbiato sovente dal troppo alcol e anche dall’uso di sostanze stupefacenti, conditi dalla gelosia, l’aveva maltratta anche quando attendeva la loro bambina. Ci sarebbe persino un referto medico dell’ospedale che racconta come, proprio durante l’attesa della piccola, era stata costretta a recarsi al pronto soccorso per via degli schiaffi ricevuti. E di un presunto tentativo di strangolamento che aveva lasciato alla 28enne segni al collo. Lividi. Episodi che sono avvenuti fra il 2023 e il 2024: messi tutti in fila, continuati nel tempo, secondo la procura delineano il reato di maltrattamenti. Psicologici ma anche fisici, di qui l’accusa aggiuntiva di lesioni mossa allo straniero di 26 anni che abita in Valdelsa. Il pubblico ministero ha chiesto al gup Sonia Caravelli il rinvio a giudizio dell’uomo, che si sarebbe proprio disinteressato delle condizioni della compagna, lei ha 28 anni, mentre portava in grembo la bambina. Probabilmente era sotto l’effetto di alcol e sostanze quando aveva accusato la donna di tradimento, insinuando addirittura che la figlia non fosse frutto del loro amore. Secondo quanto ricostruito dalla procura la schiaffeggiava, la buttava sul letto. Non voleva saperne della possibilità che trovasse un lavoro e vedeva ’ombre’ anche nel comportamento di un amico, se aiutava la compagna ad ottenere un’occupazione. Era alla dodicesima settimana di gravidanza quando, infuriato, l’aveva scossa, serrandole con le braccia il collo. E ancora: era giunta all’ottavo mese, in prossimità del parto. C’erano state delle contrazioni, era ricorsa all’ospedale: non l’aveva rispettata neppure allora. E quando la figlia aveva pochi mesi, mentre la teneva in braccio, aveva preso la donna per i capelli, sostiene quest’ultima assistita dall’avvocato Manfredi Biotti, facendole sbattere la testa. Una storia delicata. L’ennesima che giunge in tribunale mostrando una vita dietro le quinte da incubo. Sarà il gup a chiarire, nell’udienza del 17 aprile, se ci sono davvero gli estremi dei reati contestati di maltrattamenti e lesioni.

La.Valde.