Dal Sudamerica a Siena per salvare l'occhio della piccola Olivia: una storia di speranza

Due anni e una grave malattia: curata dagli specialisti delle Scotte. L’impegno di una donna per ospitare la famiglia arrivata in Toscana

Olivia con la sua famiglia

Olivia con la sua famiglia

Siena, 4 gennaio 2020 - Olivia ha due anni, l’occhio sinistro gravemente malato e una speranza. Per inseguirla i suoi genitori l’hanno portata a Siena dall’altra parte del mondo, da Asuncion, capitale del Paraguay. Dove il verdetto era stato tremendo: bisogna asportare quell’organo minato da un tumore, avevano detto i sanitari del suo Paese. E così anche in Argentina. Finché non si è aperta una finestra sul futuro: il centro per la cura del retinoblastoma guidato dalla professoressa Doris Hadjistilianou al policlinico delle Scotte.

"Si può intervenire con la risposta a distanza". Per i genitori Derlis e Geraldine (entrambi 34enni, lui compositore di musiche da film, lei impiegata in una ong) una possibilità da inseguire, ma anche una preoccupazione per le spese ingenti. E qui entra in gioco la disponibilità e il cuore grande di Rossana Suh, madre paraguaiana e padre coreano, residente a Saragiolo, sull’Amiata senese.

"Nel 2006 sono stata operata di un tumore al fegato a Milano, arrivai dal Paraguay grazie all’aiuto di tanta gente e alla Fondazione San Raffaele di Asuncion", racconta lei. E da quella rete le è arrivato l’appello per aiutare la famiglia di Olivia: "Cercavano un posto per dormire, non potevano permettersi l’albergo dopo aver già speso 3.700 euro per il volo". Lei, memore di quell’abbraccio pieno di solidarietà che l’aveva aiutata anni fa, ha aperto loro le porte della sua casa. E ha lanciato un appello su Facebook: "Sono stata travolta, l’affetto della mia comunità mi ha commosso".

Perché ci sono da affrontare le spese di viaggio e quelle mediche, la compartecipazione prevista per gli stranieri. "Il centro – spiega Valtere Giovannini, direttore generale Aou Senese – è un’eccellenza internazionale e segue la bambina insieme a un’èquipe multidisciplinare. Le cure sono urgenti ed essenziali, quindi garantite con immediatezza a prescindere dalle disponibilità economiche della famiglia. Sono un diritto assoluto che garantiamo e garantiremo in ogni caso". Ieri si è svolta la prima seduta di chemioterapia. E resta il complesso delle spese per affrontare le quali Rossana ha lanciato una sottoscrizione attivando il conto dedicato "Rossana Beatriz Suh per Olivia" alla filiale di Banca Monte dei Paschi ad Abbadia San Salvatore.

"Resteranno da noi fino a lunedì 6 – racconta Rossana Suh – poi andranno a casa. Ma il 22 Olivia dovrà tornare per un controllo e per capire se dovrà ripetere la chemio. Noi saremo ad aspettarli, con le tante persone che ci stanno aiutando". Un abbraccio che commuove tutta la famiglia: "Siamo stati toccati da ogni parola di incoraggiamento, ogni preghiera, ogni abbraccio e ogni lacrima che ci è arrivata fisicamente e digitalmente – commentano i genitori – grazie per tutto questo amore".