Maggi: "Cavallo in forma". Cortecci: "Paura passata"

Giorgi (Selva): "Abbiamo combattuto". Toscano (Onda): "Brigante ha fatto il Palio disegnato insieme". Guiggiani promuove Tamurè

"Deluso. Non lo nascondo. Mi sono ritrovato in tre minuti dal fare un Palio da vincente ad uno in difesa. Tutto ribaltato", esordisce il capitano della Chiocciola Alessandro Maggi. "Era un’ipotesi di cui avevamo parlato con Scompiglio, l’occhio alla Tartuca va sempre dato. Dovevamo aspettare un pochino di più ad andare via? Che doveva attendere che andasse nell’Entrone? La Tartuca era svantaggiata quando è entrato. Il nostro fantino ha fatto un buon lavoro. Poi la sua è stata una corsa ad ostacoli", ribadisce Maggi. Che spazza il campo sulle tante voci sulle condizioni ottimali di Viso d’Angelo: "Stava benissimo. Era cresciuto rispetto a luglio. Jonatan ha dato la mossa per danneggiare l’avversaria e ci è riuscito. L’ha data a tutti e non ad uno solo". Promuove il mossiere e aggiunge su Tittia: "Un fenomeno. Quando corre non lascia niente al caso".

"La grande paura è passata – conferma il capitano della Tartuca Gianni Cortecci –; il risultato ci soddisfa e il rapporto con Ares proseguirà. Ha affrontato un compito abbastanza arduo: montava Remorex ma l’accoppiata più forte era quella della Chiocciola". Sulla partenza, svela che studiandola a tavolino è stato deciso "di fare un passo indietro e cercare di consentire una mossa veloce per non sacrificare le Contrade alternative alla Chiocciola. Poteva infatti verificarsi una situazione più movimentata, stante anche la presenza delle avversarie". Definisce un "professionista esemplare" Ambrosione che spera di rivedere sul verrocchio. Quanto a Tittia si dice certo "che non si fermerà. E’ nel fiore della carriera, ha autostima e autorevolezza. Se continua su questi livelli può anche ambire a qualcosa di unico e impagabile".

"Il Palio della Selva è stato un palio da Selva – osserva il capitano di Vallepiatta Alessandro Giorgi –, pur non avendo uno dei cavalli della fascia alta, Reo Confesso, abbiamo combattuto e ci siamo giocati le nostre possibilità. Grazie a uno staff importante, a una stalla competente e a un fantino, Grandine, che voleva dimostrare tutto il suo valore in Piazza. Reo confesso è arrivato in condizioni molto buone. Quanto a Tittia ha dimostrato per l’ennesima volta il suo valore, vincendo in maniera impeccabile".

"Giudizio positivo sulla prestazione di Brigante – esordisce Alessandro Toscano, capitano dell’Onda – fino a che è stato a cavallo, ha fatto il Palio che avevamo disegnato, dalla mossa a subito dopo. I valori in campo erano a nostro sfavore, ma Sanna avrebbe fatto tre giri a manetta, pronto a sfruttare eventuali errori. Ma eravamo consapevoli che se Violenta fosse partita prima nessuno l’avrebbe più ripresa. Tittia? Giovanni continua a dimostrare di essere un uomo eccezionale, coerente e credibile. Tecnicamente dimostra sempre di più di essere il fantino numero uno, a cavallo e a terra. Il record di Aceto? Può batterlo, ma se non ci sono altre pandemie di mezzo. Ha già perso quattro Palii".

"Soddisfatti del Palio dell’esordiente Tamurè? Parzialmente perché nel Palio lo è solo chi vince. Battute a parte, Federico Guglielmi ha eseguito fedelmente gli ordini dati dal capitano", conferma Guido Guiggiani, condottiero della Giraffa. "Siamo caduti non per colpa nostra, l’Onda ci ha galoppato addosso. E adesso è inverno. Tutto rimandato al prossimo Provenzano dove corriamo d’obbligo sperando di avere più fortuna", aggiunge. Quanto a Tamurè, "spero che abbia un futuro nella Festa. Un ragazzo giovane che ha sputato sangue e che, come ha raccontato la madre fra una lacrima e l’altra, scappava per andare a cavallo. Alla fine il lavoro ripaga". Promuove Ambrosione – "Ottimo mossiere, una grande persona, è entrato al 100% nel ruolo e nella Festa" –, definisce Tittia un "cannibale. C’è chi dopo il Palio mi ha fatto una battuta ’non bisogna scartare più i cavalli per manifesta superiorità ma proprio Tittia’. Credo che possa battere il record di Aceto".

"Il Palio della Lupa non è andato come si pensava, per vari fattori. A partire dal posto al canape. Già nelle prove avevamo visto che una partenza da una posizione alta ci penalizzava, non avendo il cavallo lo spunto per bruciare tutti. Astoriux, comunque, ha buone qualità ma deve imparare dove mettere i piedi. Quanto a Gingillo – dice il capitano della Lupa Cesare Celesti – il rapporto è solido. C’è solo la delusione per non essere riuscito a far vedere i frutti del lavoro svolto. Mi attendevo una mossa molto più lunga, invece ’pronti via’. Ho intuito che la Chiocciola dava un occhio alla rivale e alla prima occasione sarebbe partito il palio". Disco verde di Celesti anche ad Ambrosione.

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