Luigi Bonelli, esempio di stile e di coerenza

Chissà come interpreterebbe oggi la pandemia uno scrittore attento e ironico come lui

Chissà come interpreterebbe oggi questa pandemia uno scrittore attento e ironico come Luigi Bonelli, uno dei primi "veri" sceneggiatori del cinema italiano. Quello che si presentò, per essere accettato, con lo pseudonimo di Wassili Cetoff Sternberg, quello che sapeva fare ironia in tempi non semplici, basterà care il copione "Storienko", quello che portò il Palio al cinema con il regista Blasetti, l’unico film dove la trama di una vicenda si interseca a perfezione con il ritmo del Palio e con la sua accesa passione. Personaggio raffinato, da altri tempi, Luigi Bonelli resta un esempio di stile e di assoluta coerenza. Film e opere nascono una dietro l’altra per questo geniale selvaiolo: andate a rivedervi "Gli angeli del quartiere" con una giovanissima Rossana Podestà per meglio comprendere come si racconti una vicenda e come offrirla al pubblico. Conosciuto dalle nostri parti per l’operetta "Rompicollo", che sarebbe il caso di riportare alla sua originaria bellezza con un doveroso allestimento, Luigi Bonelli è la certezza che, quando vogliono, i senesi sanno essere cittadini del mondo con una marcia in più. Le sue previsioni di una Europa unita, riscoprite "Passione", sono ancora in attesa di diventare realtà.

Massimo Biliorsi