L’omelia di Lojudice per il nuovo inizio "Dialogo costante con le istituzioni"

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Celebrazione di inizio anno con gli occhi dell’Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice rivolti al futuro e l’appello alle istituzioni presenti in Duomo a "continuare questo cammino di collaborazione stretta e dialogo costante". Il Cardinale nell’omelìa ha fatto un bilancio dell’anno appena trascorso, esortando la comunità senese a non indulgere nel pessimismo: "Oggi è l’occasione per farsi gli auguri – ha detto – per il tempo che comincia con le riserve, le gioie e le delusioni che sappiamo". Inevitabile il riferimento alla pandemia, ma l’Arcivescovo ha voluto invitare "a non dimenticare che siamo noi a essere implicati nella realizzazione degli auguri, rendendo felici le persone attorno a noi e portando la pace".

"Si augura all’altro di essere il volto di Dio – ha sottolineato il cardinale – dal momento che il divino si avvicina all’umano. Shalom non significa assenza di guerra, ma benessere e armonia con noi stessi e gli altri". Un pensiero poi al volontariato: "Vicino all’egoismo, all’indifferenza e alla vacuità di molti ci sono molte persone che silenziosamente si dedicano agli altri in modo generoso. Ci sono chiese e comunità che si addossano il peso della crisi. Se vogliamo, possiamo essere solidali". L’Arcivescovo ha quindi lanciato un appello "a coltivare sempre un sogno, un progetto": "La cura del Creato partecipa di un respiro più ampio. Oggi è la 55.ma Giornata della Pace, invito le istituzioni a leggere i segni del tempo con gli occhi della fede". Quindi un messaggio di solidarità "a chi è casa per contagi o per la paura di contagi" e un augurio finale ai giovani, che hanno accolto l’appello del Pala alla tutela dell’ambiente".

C.B.