L’influenza è arrivata e colpisce i bambini. "Poca memoria del virus, uno su tre è malato"

Il direttore del dipartimento di Prevenzione, Briganti: "Il picco è in anticipo di un mese. Covid? Siamo fra le province con meno casi"

"Non siamo al picco ma il numero degli ammalati è molto alto; un bambino su tre in questo momento ha l’influenza. E la causa è anche del Covid" dice il dottor Giorgio Briganti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Sud Est, per spiegare l’arrivo in anticipo dell’influenza stagionale che, dopo il Covid e insieme al Covid, sta rinchiudendo tanti in casa. Sull’influenza stagionale c’è un sistema di sorveglianza attivo, con medici ‘sentinella’ che prevedono e monitorano il quadro, la sintomatologia, la circolazione del virus e il suo picco.

Direttore, l’influenza è già arrivata, quale è la situazione?

"Oggi risultano ammalati 9,5 persone ogni mille abitanti: sono numeri molto alti, attesi per il picco stagionale, che avrebbe dovuto essere fra gennaio e febbraio. L’incidenza è ancora più alta nella fascia pediatrica, fra zero e 5 anni: nell’ultima settimana di sorveglianza, dal 14 al 20 novembre, il 29,6 per cento dei bambini è risultato malato, uno su tre ha l’influenza. La situazione dei più piccoli è da tenere d’occhio ed è molto significativa: tutte le malattie influenzali vedono i bambini come portatori dei virus. Di questo passo il picco sarà durante le feste di Natale, un mese prima del solito".

Perché questa incidenza maggiore nei più piccoli?

"Negli ultimi due anni i virus influenzali hanno avuto bassa circolazione. Questo perché abbiamo usato le mascherine, bloccando in parte il contagio, la trasmissione. Nel nostro organismo c’è una sorta di memoria immunitaria, che riconosce il virus di oggi simile a quello degli anni passati; nei bambini invece, che non si sono ammalati negli ultimi due anni, non c’è questa memoria, non ci sono difese da riattivare".

Come si manifesta?

"La sintomatologia è quella classica, mal di gola e mal di testa, dolori muscolari, febbre intorno a 38 gradi; nella fascia pediatrica anche con vomito e diarrea.

Virus più aggressivo o diverso dagli anni passati?

"Non direi. Il problema è che non trovando risposte anticorpali recenti e quindi pronte, potrebbe manifestarsi con qualche sintomo più marcato. La preoccupazione è per le fasce deboli: over 65 anni e bambini, malati cronici e immunodepressi, per i quali è consigliata la vaccinazione stagionale, tra l’altro gratuita e fattibile contestualmente a quella anti-Covid".

Come procede la campagna vaccinale antinfluenzale?

"In questo momento non ha numeri importanti, anzi: da noi risulta vaccinato solo il 31% della popolazione over 65; nel 2021 abbiamo chiuso l’anno con il 58%. Forse c’è un po’ di stanchezza ‘da vaccino’. E qui è l’errore: più siamo vaccinati, meno il virus circola e fa male".

Come riconosciamo il malato stagionale dal caso Covid?

"La sintomatologia è del tutto simile, sovrapponibile: per riconoscere una malattia dall’altra occorre il tampone. Comunque il decorso non è lungo in entrambe le situazioni: nel caso Covid oggi ci si negativizza in circa 5 giorni".

Il quadro Covid attuale?

"In Toscana la settimana scorsa abbiamo avuto 400 casi ogni 100mila abitanti, Siena 300. E’ la provincia toscana, insieme a Prato, con meno positivi. Il virus circola poco in questo momento, anche se si nota un leggero rialzo, ma non si può parlare né prevedere una nuova ondata. Aleggia una nuova variante, Cerberus, ma non è ancora prevalente".