"Lezioni in presenza ma con orario ridotto"

Gli istituti superiori pronti a ricominciare da lunedì. Parlano i presidi: "Mancano ancora i docenti annunciati per l’emergenza Covid"

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Organici da completare, spazi adattati alle nuove esigenze, orari ridotti e qualche dubbio sulla gestione del caso sospetto di Covid, ma lunedì si riparte. Viaggio fra gli istituti scolastici superiori di Siena: sono le scuole dei grandi numeri, che, quest’anno più che mai, con i numeri avranno a che fare. A partire dal rispetto delle distanze di sicurezza nelle aule, di classi non numerose e di organici che dovrebbero essere rinforzati da personale aggiuntivo che ad oggi non è arrivato.

Fatto sta che le scuole senesi si dicono tutte pronte alla nuova prova. Dopo il Sarrocchi è l’istituto Caselli, con Marconi e Monna Agnese, il complesso scolastico più grande, con 1.400 studenti. Qui l’intenzione è di ospitare tutti in presenza: con garanzia di lezioni in classe per il biennio e sicuramente per le quinte classi. "Partiamo con lezioni in presenza e un orario ridotto, visto che mancano ancora docenti – conferma Luca Guerranti, nuovo preside del Caselli, subentrato il primo settembre a Valeria Bertusi, andata in pensione – ‘Mancano tanti docenti e gran parte degli insegnanti di sostegno. Poi attendiamo il personale assegnato per l’emergenza Covid. Oltre a questo c’è la situazione complessa del Monna Agnese, frazionato in tre plessi: devo ancora capire molte cose, ma rimanere in una sede storica in affitto, con problemi di logistica, strutturali, è assai dispendioso e non conviene a nessuno. Spero ci sia buona volontà da parte della Provincia ad investire su una sede nuova, avendo poi di proprietà l’edificio di viale Sardegna". Il problema degli spazi accomuna tante realtà scolastiche senesi. "Abbiamo un migliaio di ragazzi e siamo riusciti a trovare il sistema di collocarli tutti – dice Adele Patriarchi, dirigente dello scientifico Galilei -– usando tutti gli spazi, compresi aula magna, sala docenti e due laboratori. Così riusciremo a garantire la didattica in presenza; solo una classe del liceo sportivo dovrà fare una rotazione giornaliera presso gli impianti della Mens Sana. Per quanto riguarda il personale abbiamo chiesto collaboratori scolastici aggiuntivi, anche per effettuare le tante sanificazioni. Comunque abbiamo lavorato tanto in estate e ora ci sono le condizioni per ripartire". "Al tecnico agrario abbiamo 50 ettari di terra, gli spazi non mancano – rassicura Tiziano Neri, preside del Ricasoli – A ragazzi e genitori diciamo di stare tranquilli , ma ci raccomandiamo anche di prestare la massima attenzione rispetto alle disposizioni che manderemo a breve alle famiglie: dunque mascherina, igiene e distanziamento, altrimenti salta tutto. Lunedì intanto partiamo: non ci sono problemi di spazi per le attività laboratoriali e quelle aziendali; per le aule supereremo le difficoltà usando l’azienda agraria. La programmazione provvisoria delle prime 4 settimane prevede presenza a scuola. La teledidattica sarà utilizzabile solo in caso estremo e solo per piccoli gruppi".

Infine l’istituto Bandini: "Lunedì riprendiamo e ci sono ancora diversi dubbi – dice Floriana Buonocore – a partire dalle certificazioni per riammettere un ragazzo uscito per un sospetto caso Covid. Poi aspettiamo il personale aggiuntivo promesso per l’emergenza. Cosa possiamo fare? Per ora partire con una programmazione provvisoria e un orario ridotto, in mancanza anche di tanti supplenti. L’unico discorso certo è stato quello degli spazi: abbiamo creato percorsi con segnaletica all’interno dell’edificio, useremo accessi secondari e abbiamo sacrificato qualche laboratorio per poter ospitare tutti in presenza: ad oggi prevediamo la teledidattica solo per il rientro del venerdì pomeriggio".

Paola Tomassoni