Siena, la lezione "censurata" su Dostoevskij all'Università per Stranieri

Lo scrittore Paolo Nori ospitato dall'ateneo senese, come annunciato settimane fa dal rettore Montanari

Siena, 31 marzo 2022 - "Il 31 marzo Paolo Nori terrà da noi il seminario su Dostoevskij che non ha potuto tenere all'Università Bicocca di Milano". Lo aveva annunciato un paio di settimane fa il rettore dell'Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, e questa mattina lo scrittore ha tenuto la lezione dal titolo "L'uomo del sottosuolo. L'orribile scrittura di Fëdor Michajlovič Dostoevskij".

Paolo Nori e Dostoevskij
Paolo Nori e Dostoevskij

Il seminario di Nori sullo scrittore russo era stato inizialmente sospeso dall'università milanese come segno di contrarietà verso il paese invasore dell'Ucraina; lo stesso corso poi riprogrammato dopo le numerose proteste ricevute su tale decisione ma il professore Nori, che inizialmente aveva parlato di "censura", non ha mai sciolto la riserva sul ritorno in cattedra. "L'idea che non si possa tenere un seminario su Dostoevskij in un'università italiana o che si chieda di farlo parlando anche di autori ucraini credo sia lo smarrimento del senso dell'università", aveva aggiunto Montanari sottolineando che "il punto è non essere trascinati nell'idea di nazionalismo". 

"Non mi sento censurato dal mondo accademico italiano, mi sento censurato da una rettrice e da un prorettore che sono stati un po' maldestri", ha detto Nori a margine della sua lezione senese. "Sono molto contento della reazione del mondo accademico italiano - ha sottolineato -, io dovevo fare quattro lezioni e diventeranno almeno 44. È la dimostrazione di una cosa che i russi sanno bene: la letteratura è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura, nella Russia sovietica i libri proibiti erano quelli che si leggevano di più, la gente li batteva a macchina e se li passava". "Se un libro era proibito - ha concluso - significava che aveva qualcosa di interessante da dire".

"Per prima cosa rispetto e solidarietà per una situazione terribile in cui si trova il paese dopo di che è chiaro che anche l'Ucraina non è esattamente una democrazia occidentale", ha detto Montanari rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse dell'Ucraina e della figura mediatica di Zelensky. "Quel governo, la figura di Zelensky e la sua provenienza può indurre a molte riflessioni critiche - ha aggiunto - ma queste riflessioni critiche, finché tuonano i cannoni russi, le terrei da una parte".