Letta inizia la corsa: "Ora voglio il riscatto"

Il leader del Pd a Montalcino apre la campagna elettorale per le suppletive. "Servo la mia terra, la Toscana. Le alleanze? Vedremo"

Migration

Nella patria del Brunello Enrico Letta ha dato il via alla sua corsa per provare a strappare il collegio Toscana 12, occupato da Pier Carlo Padoan, prima delle dimissioni del 4 novembre 2020, in seguito alla sua nomina nel cda di UniCredit.

"Sono qui perché mosso da una grande voglia di riscatto. Per me sarà una bellissima campagna elettorale – afferma il segretario del Pd -, innanzitutto perché questa è la mia regione, poi perché sono sicuro che sarà una battaglia di contenuti sia nazionali che locali. Contenuti legati a Siena ma anche alla parte aretina del collegio". E proprio per avvicinarsi ancora di più al territorio il segretario dem ieri pomeriggio ha incontrato i sindaci, prima di confrontarsi con la giornalista de La Repubblica Giovanna Vitale nello spazio culturale e museale del complesso di Sant’Agostino. Con loro ha tenuto un lungo summit.

Insieme ai primi cittadini erano presenti anche i vertici del partito provinciale, i segretari del Pd di Siena Andrea Valenti e quello di Arezzo, Francesco Ruscelli. "È stata un’occasione utile per capire le necessità dei vari comuni – afferma – Mi impegnerò con tanta determinazione, è un privilegio per me essere il rappresentante di realtà così belle. Se non avessi accettato, sarebbe stata una diserzione. Questo sarà un modo per servire la mia regione e i suoi cittadini. Cercherò di portare forza anche a livello nazionale ad un disegno di rafforzamento del centro sinistra – aggiunge Letta -. Questo per noi è momento molto particolare".

Sul fronte alleanze, che resta certamente delicato e complesso, ci sono due capitoli aperti: Italia Viva e i 5 stelle, i quali avvertono che possono starci anche dentro ma senza l’altra forza politica. "Le politiche di Iv non ci piacciono, non sarebbero compatibili con noi", fa sapere il deputato M5S Luca Migliorino. "Ci sembra anomalo che si vada a cercare un’alleanza con i 5 stelle e non si riconosca in Italia Viva un interlocutore", ha detto invece Stefano Scaramelli. "Sulle alleanze vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane – risponde Letta -. La mia candidatura la voglio mettere a disposizione di una logica di allargamento del quadro politico. Noi dobbiamo uscire dall’isolamento e costruire il più possibile una coalizione larga. Il quadro politico mai come adesso si è semplificato – sottolinea Letta -, da una parte ci sono Salvini e Meloni, che hanno fatto una scelta netta firmando il documento dei sovranisti europei, e dall’altra parte c’è l’alternativa. Io parlerò con tutti coloro che vogliono costruirla questa alternativa".

"L’auspicio è avere il contributo di tutti - afferma Andrea Valenti, dopo aver parlato con Letta -. Vorrei seguire l’esempio del centrosinistra che ha vinto con Eugenio Giani". Alleanze a parte, nella corsa senese di Enrico Letta incombe anche la questione Mps a rischio spezzatino. "Mi occuperò della vicenda di Mps – afferma – come già lo sto facendo da segretario del Pd. Questa banca è una risorsa per questo territorio, una risorsa fondamentale dell’intera Toscana. Per questo serve salvaguardarla. Il passato è pieno di criticità, ma noi dobbiamo guardare il futuro".

Simona Sassetti