"Lesioni mai rilevate, non commento. Se serve lo farò in tribunale"

Il professor Francesco Introna autore della consulenza da cui si evincono ferite da pestaggio e da taglio

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"Preferisco non commentare la perizia. Lo farò in tribunale se sarà ritenuto necessario. Comunque sul contenuto non c’è molto da aggiungere a quanto emerso pubblicamente". Il professore Francesco Introna, Ordinario di Medicina legale e Direttore della Scuola di Specializzazione dell’Universitaria-Policlinico di Bari, è l’autore della perizia medico-legale eseguita su incarico della famiglia di David Rossi, assistita dall’avvocato Carmelo Miceli. Quella perizia, presentata mercoledì sera durante la trasmissione televisiva Le Iene, sulla quale il medico contattato dal nostro giornale ha scelto il riserbo, potrebbe oggi rappresentare la chiave con cui la famiglia chiederà la riapertura delle indagini per omicidio. Tre i dettagli inediti emersi dalle analisi di Introna. La prima sono le tre lacerazioni dell’organo che, sull’esterno del corpo corrispondono a un ematoma proprio all’altezza del fegato. Lacerazioni, secondo quanto emerso, compatibili con un colpo violento come un pugno o una ginocchiata. Sempre sulla mano di Rossi la perizia evidenzia una ’ferita da difesa attiva’: un taglio che, per collocazione, potrebbe essere stato provocato da un oggetto contundente o una lama impugnata da un’altra persona. Il terzo pilastro della perizia sono le ferite causate dall’orologio al polso di Rossi. L‘ipotesi è che siano state determinate da un soggetto che abbia serrato fortemente il polso dell’uomo sospeso nel vuoto, causandogli lesioni da compressione della fibbia sulla cute e quindi da scivolamento man mano che la presa veniva meno. In poche parole un pestaggio dopo il quale il manager, in fin di vita, sarebbe stato lasciato cadere nel vuoto.