Le telecamere di Canale 5 nello splendore del Duomo

Due giorni di riprese nel cuore di Siena per ’Viaggio nella grande bellezza’. Di Bello: "Il supporto di Opera Civita decisivo per la produzione culturale"

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Due giorni di riprese, a Siena, per la troupe della trasmissione ‘Viaggio nella grande bellezza’, il format di Canale 5. Condotto da Cesare Bocci, alias Mimì Augello nella serie del commissario Montalbano, il viaggio nelle meraviglie del Paese non poteva non fermarsi a Siena, per una ‘tappa’ speciale, tra fede e arte, che farà parte di un percorso dedicato al tema della vita di Cristo. Le riprese sono state eseguite su tutto il complesso del Duomo, tra il museo, il facciatone e la cripta.

Ad affiancare la produzione di Mediaset sono stati gli operatori di Opera Civita, che si occupa della valorizzazione e della promozione per conto dell’Opera del Duomo. "Siena città della Vergine è stata scelta come una città imprescindibile nella storia dell’arte – spiega Stefano Di Bello, di Opera Civita – con questa visione tra arte e fede. Abbiamo offerto il nostro supporto, assistenza sui contenuti e produzione. E quando ci siamo resi conto che non era stata inserita la Maestà di Simone Martini, abbiamo suggerito ai responsabili della produzione di andarla a vedere. È un’icona imprescindibile per la città".

Le meraviglie del Duomo saranno quindi il fulcro, con l’incredibile narrazione del suo pavimento, in un percorso divulgativo, certo, ma senza cadere nella promozione fine a sé stessa, quella del classico spot. L’idea di fondo era un’altra, quella di un percorso più ampio, di valorizzazione di beni artistici ed ecclesiali, e quindi anche spirituali. Un omaggio alla città, sicuramente, ma più in generale alle bellezze dell’Italia, per un programma sul quale Canale 5 punta molto, tanto da proporlo in prima serata e quindi destinato al grande pubblico. Stando ai dati resi noti dalla produzione, sta già riscuotendo un grande interesse da parte della platea televisiva.

"Il tema vero è l’operazione che noi e Opera del Duomo stiamo facendo per valorizzare il complesso del Duomo – aggiunge Di Bello – non solo come bene artistico ma anche spiriturale. Come se lo valorizzassimo due volte. Stiamo cercando di rileggere questa dimensione con un taglio di fede. In linea con quelli che sono i chiari riferimenti dell’azione pastorale della Chiesa oggi, che attraverso la bellezza si può arrivare davvero a trasmettere un messaggio più ampio".

Riccardo Bruni