"Le nuove restrizioni? Sono inutili"

Scoppia la rabbia dei gestori di bar e ristoranti dopo il giro di vite dettato dall’ultimo Dpcm del Governo

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di Marco Brunelli

Inutili, se non controproducenti. E’ questa la definizione che i gestori delle attività di somministrazione di Colle, riuniti nel gruppo ‘Risto & Bar Colle’ fin dall’inizio dell’emergenza, danno delle restrizioni attivate con l’ultimo Dpcm, che nel tentativo di limitare la ripresa dei contagi ha creato nuove limitazioni alle loro attività.

Una scelta che non è andata proprio giù agli esponenti di uno dei settori più duramente colpiti dall’emergenza Covid-19: "Le nuove restrizioni sembrano fatte apposta per colpire alcune specifiche categorie, come la nostra - è il pensiero dei rappresentanti del gruppo - e non riusciamo a capirne il motivo, considerando anche che il settore della ristorazione è uno dei pochi che hanno cercato di seguire tutte le regole messe in atto fino ad ora, dal distanziamento alla sanificazione, fino alla riduzione del personale, anche a danno dell’attività. Molti locali hanno chiuso, e non riapriranno mai. Non riusciamo quindi a capire il perché di questo accanimento, considerando il fatto che non esiste, grazie all’attenzione prestata, una casistica di contagi verificatisi ai ristoranti e nei bar".

Non si tratta solo di una posizione dovuta alle difficoltà del settore, ma anche di una vera riflessione sull’utilità delle nuove misure. "Non riusciamo ad esempio a capire perché in un bar una persona debba prendere un caffè dopo le 21 solo e soltanto seduto ad un tavolo. Dov’è la possibilità di contagio se lo prende da solo in piedi al bancone? Come può trasmettersi un qualsiasi virus? Oppure: a cosa serve chiudere a mezzanotte gli esercizi che lavorano nel dopocena? Potrebbe essere addirittura peggio così, perché chiudendo i locali, dove viene effettuato un serio controllo, i giovani finiranno per assembrarsi altrove, e questo finirà per comportare un numero probabilmente maggiore di contagi. Insomma, queste norme non hanno alcun valore per migliorare la situazione: sarebbe bene andare a controllare quelle che sono le situazioni di assembramento, come i trasporti pubblici, che sono sempre più sovraffollati, oppure i supermercati, o gli altri luoghi dove vi è una forzata vicinanza tra le persone. E’ giustissimo mettere in atto delle misure per contenere i contagi, ma non si può continuare a tartassare noi, non siamo in grado di fare di più".