Lavoro stagionale, è tempo di disoccupazione

Al via le domande di sostegno per chi ha lavorato nel comparto agricolo. Siena è la prima provincia in Toscana

Riparte il nuovo anno ed in agricoltura è tempo di presentare la domanda di disoccupazione agricola. Siena è la prima provincia in Toscana (e la seconda in Italia) per numero di produzioni di qualità con 40 denominazioni, di cui 21 nel settore vino e 19 in quello food e per percentuale di coltivazioni biologiche, 43%; Siena, inoltre, è la prima provincia in Toscana per numero di aziende agrituristiche pari al 23,7% sul totale regionale.

"In questo settore l’occupazione stagionale è elevatissima, – spiega Gabriele Coppi responsabile Fai Cisl Siena, il sindacato che si occupa dei lavoratori del comparto agricolo e alimentare –. A Siena gran parte degli occupati ha un contratto con scadenza, come del resto avviene anche nel panorama nazionale. La precarietà del lavoro è una caratteristica dell’agricoltura e questo dipende dallo svolgersi dei tradizionali cicli naturali".

La disoccupazione agricola è dunque lo strumento fondamentale di sostegno per i lavoratori di questo settore, che riescono così ad integrare la retribuzione e la contribuzione. "Se non ci fosse questo sostegno– continua il sindacalista – sarebbe difficile pensare al mantenimento di una famiglia e la permanenza dentro questo settore, comparto trainate per la nostra provincia e dove le organizzazioni di settore si impegnano ad incrementare le tutele e le retribuzioni attraverso la contrattazione provinciale e decentrata nelle aziende".

Il lavoratore stagionale potrebbero anche aver diritto a prestazioni come integrazione di maternità, rimborso delle spese mediche, indennità d’infortunio o di malattia attraverso i fondi di settore. Fino al 31 marzo è possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola, presso gli uffici della Cisl.