Lavori di sistemazione delle case confiscate a Chiusi: migranti in arrivo

Il Comune di Chiusi e la Confraternita della Misericordia uniscono le forze per offrire accoglienza e integrazione ai migranti: un bene confiscato alla criminalità sarà trasformato in struttura temporanea per ospitare fino a 30 persone.

Comune di Chiusi e Confraternita della Misericordia ancora una volta assieme per coniugare solidarietà e integrazione. Dopo la presentazione in Prefettura a Siena, tutto è pronto per predisporre la struttura temporanea di accoglienza che ospiterà fino a 30 migranti a Chiusi Scalo. Si tratta di un bene confiscato alla criminalità e l’iniziativa. "L’operazione - afferma Gianluca Sonnini, sindaco della cittadina etrusca - dà grande valore alla cooperazione istituzionale ed è una risposta importante in tema di accoglienza ai richiedenti asilo. E’ una soluzione concreta che come Comune abbiamo attuato di concerto con la Misericordia e la Prefettura. Vista l’emergenza nazionale non ci potevamo sottrarre dal collaborare. Come ribadito anche dall’Anci è importante che il governo dia dei segnali certi ai sindaci su accoglienza e gestione profughi". Si tratta di un progetto che permetterà di riqualificare e mettere in sicurezza un immobile oggi in totale stato di abbandono. Un tema già dibattuto anche in consiglio comunale tanto che la giunta aveva poi richiesto l’assegnazione all’agenzia dei beni confiscati e al Prefetto di Siena. "L’esperienza della Misericordia di Chiusi - dice ancora Sonnini - che si occupa già della gestione dei richiedenti asilo e la disponibilità del Comune di farsi carico della messa in sicurezza e pulizia della struttura, ha fatto sì che il tutto si potesse concludere in tempi brevi. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di sistemazione esterna dello stabile e in futuro il Comune avrà la possibilità di poter utilizzare i locali a piano terra". Soddisfatto il presidente della Misericordia di Chiusi, Roberto Fè: "Ci occupiamo già di numerosi richiedenti asilo e l’opportunità di avere ulteriore spazio a disposizione ci permetterà di lavorare nel migliore dei modi facilitandone l’integrazione. Mi preme sottolineare infatti che tutti i nostri ospiti sono inseriti nel tessuto sociale, scolastico e lavorativo dove danno quotidianamente il loro contributo nell’interesse della comunità che li ospita".

Massimo Montebove