L’Asl e l’allarme zecche Guida per evitare rischi

Dopo il caso della 70enne morta in Sardegna per una puntura dell’insetto l’azienda sanitaria pubblica un decalogo su come intervenire rapidamente

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Dopo il caso di una settantenne morta in Sardegna per una zecca, arrivano le raccomandazioni dell’Asl Sud Est su come fare e intervenire, all’avvio dell’estate, quando aumentano le segnalazioni. Le zecche sono aracnidi (come ragni, acari e scorpioni) – spiega l’Asl - e hanno una grandezza che varia da qualche millimetro a circa 1 centimetro a seconda dello stadio di sviluppo e specie. Dopo essersi poggiate sulla cute, soprattutto in periodi primaverili ed estivi, con il loro rostro (la bocca) ‘mordono’ penetrando la cute e succhiano il sangue. Con la puntura sono in grado di trasmettere agenti patogeni in grado di provocare malattie anche gravi. La puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori. Per gli essere umani il rischio di essere esposti al morso di zecca si ha durante escursioni nei boschi e in campagna in prossimità di cespugli e vegetazione incolta.

A essere infettati dalle zecche, infatti, sono anche gli animali di affezione come cani e gatti. Le zecche del cane e del gatto sono molto piccole e spesso invisibili a occhio nudo, ma sono in grado di attaccarsi all’animale e succhiarne il sangue. Prediligono ambienti con umidità elevata e temperature miti, ma si possono trovare anche in altri luoghi. Le zecche sono in grado di trasmettere varie malattie, tra cui la malattia di Lyme, in grado di causare gravi problemi di salute ai cani ma anche agli esseri umani. Per quanto riguarda la rimozione, la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio; evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette da guanti. Dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica, rivolgersi al medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamenti dei linfonodi. In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con la zecca.