"L’arte del buongoverno per la sfida economica"

Il prefetto Forte richiama all’unità per la ripartenza. Franceschelli: "Paga la coesione senza distinzione di colori o appartenenze"

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di Laura Valdesi

SIENA

E’ diventato un uomo quel bambino rimasto nel cuore dei senesi quando, aveva solo 7 anni, basco rosso da parà in testa, dava l’ultimo saluto al suo ’gigante buono’. Il papà Antonio Fortunato, morto nell’attentato terroristico a Kabul del 2009. Alla moglie del capitano della Folgore Gianna Passeri è stata consegnata la medaglia d’oro di ’vittima del terrorismo’. Siena dunque, nel giorno della Festa della Repubblica non dimentica volgendo al contempo lo sguardo al futuro. A chi nella sanità, durante l’ultimo anno, ha lottato per difendere, come sottolinea il prefetto, "quel bene collettivo che è la salute". E’ il caso di Maria Grazia Cusi, prima in Toscana ad isolare nei laboratori delle Scotte il coronavirus. Che nominata Cavaliere condivide con i colleghi il riconoscimento, come fanno anche i colleghi Giovanni Bova e il collaboratore sanitario Grazia Dal Canto che dedica l’onorificenza al dottor Luca Marchetti, scomparso l’estate scorsa. Flash di una cerimonia che in avvio ha visto il prefetto Forte dare la linea sul futuro. "La situazione che viviamo ci ha reso consapevoli dell’arte del buongoverno", sottolinea ricordando anche "il leale e talvolta duro confronto con associazioni di categoria e parti sociali" durante i suoi 10 mesi a Siena, in un momento complesso dove tuttavia sono state date garanzie e imprese e lavoratori. Ringrazia le Contrade per il loro impegno per la comunità. "L’emergenza sanitaria – pone sul piatto il tema – porta con sé il rischio di un’enorme emergenza economica e quindi sociale". Ribadisce pertanto l’impegno rivolto a progetti di sostegno e di ripresa "nella logica della collaborazione", sbarrando il passo alle infiltrazioni della criminalità. Ed evoca le fondamenta della ripartenza dopo la Seconda guerra – cultura-lavoro-sviluppo- quali basi anche per il miracolo economico post-pandemia a cui siamo chiamati. Poi i giovani, che ringrazia per lo spirito di adattamento dimostrato. E che omaggia consegnando simbolicamente la costituzione a Federico Marconi, presidente della Consulta provinciale degli studenti, e a Matilde Corbeddu.

"Tutti abbiamo lavorato per il bene di una piccola patria, la nostra città", osserva il sindaco Luigi De Mossi. Che fa eco al prefetto osservando come la sfida economica è quella che attende istituzioni e cittadini. "Il rischio è una seconda crisi, dopo quella sanitaria. Ma saremo pronti, tutti insieme, a fare in modo che in realtà l’uscita dalla pandemia diventi un’opportunità". "Il governo ha imposto limitazioni ad abitudini e tradizioni – chiosa –, a scelte libere, ma ciò ha consentito, grazie anche alla sanità, di vedere dietro la curva la possibilità di riemergere". "Il sole di oggi è la speranza che ci sia un domani di crescita", auspica il presidente della Provincia Silvio Franceschelli. "Il territorio ha dimostrato che paga la coesione senza distinzione di colori, di credo o appartenenze. Abbiamo marciato uniti per superare la fase difficile, va fatto lo stesso per rinascere in un contesto dove la povertà è cresciuta e ci sono difficoltà occupazionali. Una sfida che passa anche la semplificazione delle attività amministrative, la loro velocizzazione perché il tempo assume un valore".