"Siena capitale europea delle scienze della vita". Parte da un auspicio per il futuro e dal racconto di come questo settore sia diventato una eccellenza tutta senese l’incontro con l’ingegnere biomedico Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences dal 2014 e membro del Comitato di Indirizzo del Distretto Toscano Scienze della Vita, ospite dell’Acr Siena nel consueto pre gara culturale allo stadio Franchi. "Sono legato a questa città non solo perché ci sono nato – ha esordito Landi – e anche alla Robur che seguo da anni". Poi la chiaccherata entra nel vivo. "Siena è un caso unico in Italia dal punto di vista della tradizione in questo campo grazie ad Achille Sclavo che capì come sviluppare i primissimi vaccini. Un passato importantissimo, un presente ancora migliore. Stiamo parlando di 5200 posti diretti di lavoro tra Siena e provincia con Sovicille, Monteroni e Monteriggioni. Si parla poco del fatto che questa sia la prima fonte di lavoro della città e circondario, forse il primo caso in Italia". Una storia che dalla famiglia Sclavo, passando per quella Neri, si intreccia con multinazionali del settore pur mantenendo solide le radici locali. "Tutte hanno abbandonato l’Italia, l’unica, Gsk, che ha deciso di investire guarda caso è qui. È a Siena perché conviene per condizioni culturali e base di aziende che fanno prodotti di qualità per l’indotto. La città – prosegue Landi - ha così tanta gente che lavora in questo campo che invoglia ad investire, c’è filone di qualità". Poi su Tls. "Si tratta di un iniziale incubatore per startup che ha attratto altri campi. Tls riunisce 650 persone tra startup, laboratori e centri di ricerca e sviluppo. La città deve rendersi conto di questa ricchezza incredibile. Abbiamo soci pubblici e privati e siamo una no profit perché non diamo dividendi ad azionisti ma Tls è gestita come azienda per competere con grandi realtà. Siena – conclude Landi - ha competenza e qualità e per questo è stata, a mio avviso giustamente, premiata da governo e istituzioni con il biotecnopolo. Farà tutto parte di un progetto composto da gente che lavora sullo stesso ambito per evitare che il mondo si ritrovi come nel 2020. Abbiamo vinto una battaglia difficile, adesso puntiamo ad essere un centro mondiale per quando riguarda le scienze della vita. Si tratta di una svolta per la città in senso lato, avremo 1500 persone che lavoreranno e si confronteranno con Boston, San Francisco, Cambridge e altre eccellenze mondiali in scienza della vita".  Guido De Leo

Cronaca

I protagonisti 



"Siena capitale europea delle scienze della vita". Parte da un auspicio per il futuro e dal racconto di come questo settore sia diventato una eccellenza tutta senese l’incontro con l’ingegnere biomedico Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences dal 2014 e membro del Comitato di Indirizzo del Distretto Toscano Scienze della Vita, ospite dell’Acr Siena nel consueto pre gara culturale allo stadio Franchi. "Sono legato a questa città non solo perché ci sono nato – ha esordito Landi – e anche alla Robur che seguo da anni". Poi la chiaccherata entra nel vivo. "Siena è un caso unico in Italia dal punto di vista della tradizione in questo campo grazie ad Achille Sclavo che capì come sviluppare i primissimi vaccini. Un passato importantissimo, un presente ancora migliore. Stiamo parlando di 5200 posti diretti di lavoro tra Siena e provincia con Sovicille, Monteroni e Monteriggioni. Si parla poco del fatto che questa sia la prima fonte di lavoro della città e circondario, forse il primo caso in Italia". Una storia che dalla famiglia Sclavo, passando per quella Neri, si intreccia con multinazionali del settore pur mantenendo solide le radici locali. "Tutte hanno abbandonato l’Italia, l’unica, Gsk, che ha deciso di investire guarda caso è qui. È a Siena perché conviene per condizioni culturali e base di aziende che fanno prodotti di qualità per l’indotto. La città – prosegue Landi - ha così tanta gente che lavora in questo campo che invoglia ad investire, c’è filone di qualità". Poi su Tls. "Si tratta di un iniziale incubatore per startup che ha attratto altri campi. Tls riunisce 650 persone tra startup, laboratori e centri di ricerca e sviluppo. La città deve rendersi conto di questa ricchezza incredibile. Abbiamo soci pubblici e privati e siamo una no profit perché non diamo dividendi ad azionisti ma Tls è gestita come azienda per competere con grandi realtà. Siena – conclude Landi - ha competenza e qualità e per questo è stata, a mio avviso giustamente, premiata da governo e istituzioni con il biotecnopolo. Farà tutto parte di un progetto composto da gente che lavora sullo stesso ambito per evitare che il mondo si ritrovi come nel 2020. Abbiamo vinto una battaglia difficile, adesso puntiamo ad essere un centro mondiale per quando riguarda le scienze della vita. Si tratta di una svolta per la città in senso lato, avremo 1500 persone che lavoreranno e si confronteranno con Boston, San Francisco, Cambridge e altre eccellenze mondiali in scienza della vita". 
Guido De Leo

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