
"La variante Ars Marmi ha un’utilità pubblica. Al Comune oneri più contributi straordinari"
L’assessore all’urbanistica Michele Capitani, che è anche il vicesindaco della giunta di Nicoletta Fabio, all’inizio punta la sua arringa a difesa della variante Ars marmi disquisendo di destinazioni C1 e C2, puntando l’indice contro gli anni delle giunte di centrosinistra, evidenziando la confusione tra artigianale, commerciale e direzionale che regna in varie zone nevralgiche della città. "Convivono più funzioni in tante aree di Siena, da viale Toselli a Massetana Romana e Cerchiaia. In uno stesso immobile si possono prevedere negozi e attività commerciali fino a 300 metri quadri di superficie - elenca l’assessore Capitani -, attività artigianali e uffici. E ci sono diversi casi in cui negozi nella categoria C1 sono uno accanto all’altro, diventando in pratica una superficie di vendita di oltre mille metri quadrati, ma senza rispettare gli obblighi di parcheggio e di servizi che sono propri della categoria C2, delle medie superfici di vendita. La variante Ars Marmi è stata adottata dal consiglio comunale per provare a sanare questa situazione".
Il primo affondo è contro l’ex sindaco Bruno Valentini, l’ultimo di centrosinistra, che ha criticato il voto in consiglio sui social. "La sua giunta non ha fatto nulla per l’urbanistica - tuona Capitani - salvo approvare una variante di manutenzione al regolamento urbanistico che consente sempre la trasformazione da artigianato di servizio in commerciale. Ampliando la commistione di funzioni, senza servizi accessori. Il piano operativo non ha potuto sanare tutte queste commistioni. Nel caso della Ars Marmi, i due proprietari avrebbero potuto fare entrambi una trasformazione in C1, con due superfici di vendita da 300 metri quadri ciascuna. E poi metterle insieme senza prevedere parcheggi. Hanno chiesto la trasformazione in C2, perché il Comune non avrebbe dovuto concederla, se sana una situazione un po’ confusa?".
Assessore, è qui che la sua difesa vacilla. Perché non ammettere che la trasformazione da C1 a C2, a media superficie, è stata votata perché nell’area c’è il progetto di aprire un grande negozio di elettronica?
"Guardi che il concessionario accanto è considerato C1, nonostante le dimensioni siano superiori a 300 metri quadrati. La Regione Toscana ha elencato le attività che hanno bisogno di medie superfici ma relegando la funzione vendita solo agli uffici. Auto, legnami, moto, combustibili, attrezzature, edilizia e ferramenta, mobili. Se volessi aprire un negozio di mobili, come è successo poco più avanti, basterebbe il C1. Ai proprietari noi abbiamo concesso il C2, prevedendo parcheggi e altre opere, assieme agli oneri di urbanizzazione".
Perché non ammetterlo che è una variante mirata?
"La richiesta della Ars Marmi è ferma dal 2022. Se avessimo dato C2, senza il divieto di aprire supermercati alimentari, in quell’area che corre il rischio di perdere funzioni economiche, poteva aprirci di tutto".
Qual è l’accusa dei consiglieri di opposizione che contesta?
"L’aver fatto di tutta l’erba un fascio. Ci sono varianti che hanno uno squisito interesse pubblico, come quelle adottate per il Policlinico. Ci sono varianti che favoriscono privati, ma che hanno anche interessi pubblici tutelati. Se la Ars marmi va in crisi, cosa sarà di quell’area? Il disegno urbanistico di una città va modellato in base alle situazioni che si creano. Le varianti sono adattamenti a situazioni nuove".
Cosa ci guadagna il Comune?
"Oneri d’urbanizzazione a carico dei privati per 300mila euro e opere per l’aumento di valore e di superficie dell’area. Con quei contributi straordinari potremo completare la complanare di via Maestri del Lavoro. Senza contare i parcheggi che dovranno essere realizzati. Il C2 comprende anche l’area del Terzani, un immobile che non ha più il tetto".
Ci sono altre varianti che puntano a sanare situazioni?
"Il piano operativo c’è da due anni e mezzo. Noi rivendichiamo con orgoglio la variante su Palazzo Sozzini Malavolti, che consentirà di riaprire un grande contenitore in via Pantaneto vuoto da 15 anni. Nell’urbanistica i tempi sono lenti, ormai siamo vicini ai permessi a costruire il ristorante e l’hotel di lusso".
E’ la conferma che la variante non è una colpa...
"A breve arriverà anche quella importante per Gsk, con diverse situazioni da aggiustare ancora. Un’edificazione nel polo di Torre Fiorentina, che non è collegata al Biotecnopolo. Sul Palazzo di viale Sardegna potremo procedere senza varianti. Ma sarà necessaria per il poliambulatorio in Pian d’Ovile, che l’Asl vorrà trasformare da sanitario a residenziale".