La storia rinviata A teatro si corre il Palio del 1945

Francesco Burroni porterà in scena a San Miniato la corsa del 2 luglio, la rinascita della Festa

SIENA

Il teatro si rimuove e, se fino al 15 giugno, niente spettacoli, si pensa al futuro. La pandemia ha sospeso il match d’improvvisazione teatrale ma non il ricordo del Palio del 2 luglio 1945 che, dice Francesco Burroni, Ares Teatro, "celebreremo, rispettando sicurezza e distanziamento. Il 3 luglio, dopo la passeggiata a Vicobello, saremo al teatro del boschetto di San Miniato per ricordare la liberazione di Siena, quel giorno del 1944. Racconterò il Palio del 2 luglio 1945, quello della rinascita dopo la seconda guerra mondiale. Parlarne oggi è significativo per la ripresa che, dopo il lockdown, stiamo vivendo".

Cosa racconterà?

"Lo slittamento quest’anno dei due Palii è storia: la prima volta dalla seconda guerra mondiale. Il 2 luglio 1945 la città era ancora lacerata ma libera: corse il Palio con le dieci Contrade secondo il lotto stabilito il 9 giugno 1940. Non aveva avuto seguito: il 18 giugno il podestà Socini Guelfi annullò ogni manifestazione paliesca per le ostilità".

Queste vicende appassionano.

"Vinse la Lupa, con il cavallo Mughetto. Tripolino non lo volle montare, preferendo la Giraffa. Vallerozzi si affidò a Renzo Provvedi, uno stalliere digiuno di Palio. Ma trionfò, superando proprio la Giraffa con un’acrobazia che lo vide sotto la pancia del suo barbero".

La rinascita del teatro?

"Da marzo, con il blocco, è stato un disastro: la mia compagnia Ares Teatro si è fermata, niente lavoro, prove, spettacoli, corsi. Qualcosa on line: pillole, per mantenere viva l’attenzioe. Il conto delle perdite è una disfatta. Dirigo la rete nazionale dei match d’improvvisazione teatrale, che coinvolge trentacinque città: tutto fermo. Ho avuto tanto tempo libero: ho scritto tre libri".

Tanti tavoli di crisi: a Siena anche per la cultura?

"Il Comune e Teatri di Siena si sono attivati; abbiamo avuto degli incontri dai quali sono emerse delle proposte per la ripresa dell’attività e anche per gli spazi, pure all’aperto, dove ricominciare. Si è parlato anche della possibilità del teatro di strada: una forma che, nell’attuale situazione, può essere vincente. Attendiamo le indicazioni del Comune, di confrontarci ancora".

Altre richieste?

"La riapertura del Centro Civico La Meridiana dove lavoravamo. Non dico fare spettacolo ma chiediamo almeno la disponibilità per lavorare, provare in sicurezza: insomma, mettere le basi per la ripresa dell’attività".

L’unione fa la forza.

"Stiamo collaborando con altre compagnie; Ares Teatro dopo il 15 giugno sarà a Vivi Fortezza. La situazione è in progress".

Si dice che la crisi può essere anche utile per comprenderci.

"È servita, almeno per questo settore, a far capire che il nostro mondo, teatro, cinema, musica, viene dopo tutto: hanno riaperto negozi, estetisti, parrucchieri; hanno ripreso le celebrazioni religiose; funzionano, palestre, piscine: manchamo noi all’appello".

Antonella Leoncini