La sindaca Badiali: "Siamo una città che ha l’accoglienza nel Dna"

Il direttore del centro Inail: "Per il bambino e il padre percorsi riabilitativi diversi. Mustafa, un iter complesso"

BUDRIO (Bologna)

"L’accoglienza è un elemento caratteristico di Budrio". Debora Badiali, sindaca di Budrio, è pronta a ricevere oggi Mustafa, il padre Munzir, la mamma Zeynep e le tre sorelline, l’ultima di pochi mesi. La famiglia El Nezzel arriverà a Budrio, il progetto di accoglienza sarà illustrato anche da Paolo Polzonetti del Sai e dal direttore tecnico del centro Inail, Gregorio Teti. La sindaca Badiali parte da lontano. "Tanti budriesi mi raccontano ancora di Aladin, il ragazzo bosniaco accolto a Budrio nel 1995. Fuori dai riflettori, migliaia di persone hanno incontrato la nostra sensibilità e le nostre competenze di alto livello".

"Nelle prossime settimane verranno avviati i percorsi protesici e riabilitatiti, prima per il papà e poi per il piccolo", spiega Simona Amadesi, responsabile dell’area comunicazione del Centro. La famiglia era già stata a Budrio lo scorso giugno per i primi contatti e per vedere la casa dove inizierà la loro nuova vita, con il supporto di un mediatore culturale e linguistico.

"Il Centro protesi Inail è stato coinvolto dalla rete di solidarietà che ha permesso l’ingresso in Italia di Mustafa e famiglia fin dalle prime fasi di questa operazione – osserva l’ingegner Teti – e ha subito manifestato la disponibilità a predisporre i progetti protesici riabilitativi che saranno definiti dall’équipe multidisciplinare dopo un’approfondita visita tecnico-sanitaria nei prossimi giorni".Saranno attivati percorsi differenti per il papà e il bambino. "L’intervento su Mustafa sarà complesso e si protrarrà per un lungo periodo durante il quale si cercheranno le strategie più opportune per far in modo che il piccolo, affetto da una plurimalformazione congenita, possa accettare i dispositivi protesici".

Donatella Barbetta