La sfida all’emergenza casa. Canoni concordati: contributi per nuovi contratti o modifiche

La giunta vara gli incentivi per tentare di arginare la difficoltà di trovare alloggi a prezzi calmierati. Sotto accusa il fenomeno degli affitti brevi: l’amministrazione stima almeno 700 casi.

La sfida all’emergenza casa. Canoni concordati: contributi per nuovi contratti o modifiche

La sfida all’emergenza casa. Canoni concordati: contributi per nuovi contratti o modifiche

L’assessore alle politiche abitative Micaela Papi l’aveva annunciato nel corso della prima riunione dell’Osservatorio: il Comune ha intenzione di muoversi per incentivare i canonI concordatI. Ora la giunta ha dato il via libera a un contributo straordinario che parte da un plafond contenuto (60mila euro) ma che potrà essere adeguato sia in base alle disponibilità del bilancio sia al numero delle richieste. Perché a muoversi in questo caso dovranno essere i proprietari: nell’avviso pubblico sarà previsto un contributo di tremila euro "per la stipula di nuovi contratti di locazione abitativa a canone concordato" e di mille euro "per la rinegoziazione dei contratti di locazione a libero mercato in essere, con trasformazione in contratti di locazione abitativa a canone concordato, con diminuzione dell’importo del canone".

Il tema è da tempo al centro del dibattito, per le difficoltà delle famiglie e degli studenti, anche in conseguenza di una profonda trasformazione del mercato immobiliare. Il fenomeno degli affitti turistici brevi (l’amministrazione stima 700 alloggi solo nel capoluogo) sta da una parte trasformando i centri storico ma non solo, dall’altro influenzando le dinamiche dei prezzi. "Per ampliare l’offerta di servizi abitativi – si legge nell’atto della giunta – l’Osservatorio ha evidenziato l’opportunità di attivare nuove misure sperimentali finalizzate a sostenere la diffusione della locazione". Da qui l’idea di contributi una tantum, per incentivare i proprietari a stipulare nuovi contratti a canone concordato (in questo caso può essere concesso un solo contributo), oppure rinegoziare quelli a contratto libero (fino a tre contributi). L’obiettivo è sanare la mancanza di affitti a canone calmierato che si registra a Siena, in una situazione comunque complicata: la stima dell’aumento esponenziale di alloggi popolari e la mancanza di contributi agli affitti dopo il mancato finanziamento statale (e nonostante l’incremento del contributo comunale) sono altri due elementi che contribuiscono a tenere alto il livello di attenzione.

Da qui la decisione della giunta di provare a seguire una nuova strada, per incentivare la concessione di alloggi con affitti a canone concordato.

O.P.