La nuova chitarra accende Chigiana Festival

Merito anche del maestro Giovanni Puddu protagonista di due eventi a ‘Oursounds’. Questa sera concerto dei suoi allievi e di altri corsi .

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Giornata intensa oggi a Chigiana Festival ‘Oursounds’. Alle 21,15, a Palazzo Chigi Saracini, concerto degli allievi del corso di chitarra e nuova musica per chitarra, docente Giovanni Puddu. In contemporanea, alla Basilica di San Lucchese, Poggibonsi, gli allievi dei corsi di violino di Boris Belkin, di viola e musica da camera di Bruno Giuranna, il Trio Chagall.

‘Oursounds’ ha confermato il ruolo della chitarra nella grande musica. Merito anche del maestro Giovanni Puddu, un campione del repertorio moderno e contemporaneo. Premiato nelle principali competizioni, applaudito da importanti platee internazionali, la sua elaborazione metodologica è stata elevata a scuola esecutiva mondiale.

Due concerti, poi quello dei suoi allievi. La chitarra fra i protagonisti di ‘Oursounds’?

"Un Festival, rarità in Europa, che coniuga - dice Puddu - la fruizione della musica d’arte dal vivo, acume organizzativo, intuito culturale. Scaturisce dalla fucina che è la Chigiana: in tempi difficili, a Siena si vivono le emozioni trasmesse dagli strumenti, dalle voci, dalla mente dei compositori. La chitarra concorre con grande energia. Non potevo sottrarmi alla replica del recital nella Pieve di Ponte allo Spino: per la calorosa accoglienza e le numerose prenotazioni".

Un’altra conferma che la chitarra non è più limitata al colorismo iberico, che Segovia definiva ‘hispanidad’?

"Restituire alla chitarra una dimensione culturale secondo gli standards dell’alta koinè musicale, anima le mie battaglie musicali. La letteratura per il mio strumento rappresenta l’elemento linguistico integrativo degli ultimi oltre due secoli della storia musicale eurocolta. In tal senso, non vi è sostanziale differenza rispetto al pianoforte"

La sua nuova docenza sostiene il suo intento di insegnare ad amare il suo strumento?

"La Chigiana è uno dei principali luoghi della mia formazione. Non dimenticherò mai il magistero di artisti come Dario De Rosa, Riccardo Brengola, Oscar Ghiglia. Alla Chigiana ho appreso che l’eccesso di ‘strumentismo’ uccide la musica. La chitarra può imporsi nell’arte di organizzare scientemente i suoni con la sua inderogabile partecipazione non subalterna a grandi festival, come ‘Oursounds’".

Il concerto del suo corso?

"Un fascinoso viaggio tra Bach e Henze, Giuliani e Britten, Schubert e Scelsi, pensato con i miei allievi, evitando ogni pressione: il giusto coronamento di dodici giorni di intenso lavoro sulla metodologia dell’interpretazione musicale. Sarà un’esperienza animata da intimità e virtuosismo: quello dell’anima, del quale i giovani hanno oggi una irrinunciabile necessità".

Antonella Leoncini