La città del futuro: candidati al bivio

Due le strade per gli aspiranti sindaci: la politica delle piccole cose concrete o i grandi progetti. Ecco le loro scelte

Migration

Amministrare la città con la politica delle piccole cose concrete o scegliere una visione più ampia, fatta di grandi progetti? E’ la domanda posta nel suo editoriale dal responsabile de ’La Nazione Siena’, Pino Di Blasio, ai candidati a sindaco. Il primo a voler intervenire è Emanuele Montomoli, fondatore di VisMederi, civico sostenuto dai partiti di centrodestra: "Un sindaco non può intervenire nelle dinamiche di aziende private come Gsk, ma deve avere comunque una visione strategica internazionale per garantire lo sviluppo della città. Bene dunque i piccoli interventi a livello locale, ma si tratta di ordinaria amministrazione – aggiunge Montomoli –. Grazie al supporto dei partiti oggi al Governo, lavorerò per dare a Siena una collocazione internazionale importante, puntando sulla rete con i Comuni limitrofi per migliorare i collegamenti, avvicinandoci per esempio all’Alta velocità". E infine: "Ci sono asset strategici importanti come il Biotecnopolo: il sindaco di Siena dovrà dire la sua".

Diverso il parere di Anna Ferretti, candidata alle primarie del centrosinistra con un lungo passato nella Caritas: "Siena ora ha bisogno di concretezza, non di progetti faraonici. E’ infatti necessario portare a termine tutto quello che è progettato da tempo, penso alle case popolari in viale Bracci o all’ex ospedale psichiatrico dove sono in corso lavori per la nuova destinazione". La scelta della Ferretti è quella di "tante cose utili, piccole ma fondamentali per Siena, che ha bisogno di mettersi in rete con il territorio circostante, perché se si fanno le cose insieme, si è più competitivi". E infine: "No ai voli pindarici, meglio mantenere i piedi per terra – è la conclusione –. Ci sono tanti progetti da completare per la città. Quanto a Biotecnopolo e Mps, il Comune deve essere presente per facilitare i percorsi intrapresi".

Per l’altro candidato alle primarie, Ernesto Campanini, "è importante guardare al piccolo e al grande": "E’ il sindaco che deve chiedere il raddoppio ferroviario, tema centrale per collegare Siena al resto d’Europa – afferma l’esponente di Iep – così come deve farsi sentire contro la Multiutility regionale, che toglie l’autosufficienza nei servizi locali come i rifiuti all’area sud, riducendone la qualità". E ancora: "Siamo progressisti e si guarda al futuro a 360 gradi, serve una visione per attrarre le persone lontane da quella politica che ne è priva". Idee chiare per Massimo Castagnini: "Sarò un sindaco del fare, cioè colui che realizza i progetti attraverso una politica dei piccoli passi". E poi cita San Francesco: "Inizierò da ciò che è necessario, poi farò ciò che è possibile e mi troverò a fare l’impossibile". Infine Fabio Pacciani, Polo civico senese: "Nel tour nei quartieri sto toccando con mano tanti problemi costanti: la mobilità, la sosta, i rifiuti, il verde etc. Sono contro i progetti roboanti che non portano mai nulla di buono. ma una politica concreta del fare non esclude una visione del futuro della città, futuro che si costruisce nel presente attraverso tante piccole cose".

Cristina Belvedere