"L’emergenza ha esaltato la solidarietà"

Il priore dei Pispini Arduini sottolinea orgoglioso che i valori mutualistici alla base della Contrada sono il tesoro di questo periodo difficile .

di Laura Valdesi

"Cerchiamo di superare di slancio questo momento difficile per riprendere la nostra vita, tornando a svolgere l’attività tradizionale. E riappropriandoci delle consuetudini, prima possibile. Ci sono generazioni che attendono da tempo di provare una grande gioia, una grande soddisfazione. Mi riferisco ai più giovani ma anche a chi ha la mia età", è l’auspicio del priore del Nicchio Giovanni Arduini che allude alla vittoria del Palio. Alle sue spalle sventolano le bandiere dei Pispini nel rione vestito a festa in una Siena che non è quella animata dai suoni della gioia e dello stare insieme.

Priore Arduini, é stata fatta il 7 una cena al Santa Chiara con il filmato ‘Vita di Contrada’.

"Immagini che sono state armonizzate da Mattia De Santis. C’era il rinnovamento della Pania, il Palio del 1981, com’era appunto la vita 40 anni fa nei Pispini. Un Nicchio ben diverso da oggi, tante persone non ci sono più. Tutto si è svolto all’insegna del distanziamento perché i numeri erano gestibili, poi mascherine e gel".

C’è stata l’opportunità di aiutare le attività locali?

"Sì, un catering ci ha servito la cena che stasera (ieri, ndr) ha numeri più ampi. Credo che il Nicchio abbia assolto all’impegno preso in Magistrato di dare una mano alle attività. Dico la verità, a luglio eravamo un po’ scioccati della situazione. Non c’era niente da festeggiare, non sono stati organizzati cenini. Adesso ne faremo un paio, il 14 e il 15, sempre per la socialità e per riprendere un minimo l’attività".

Lei ha sottolineato che, nonostante il lock down e quanto sta accadendo, il Nicchio è un popolo vivo.

"Certo. E nella negatività del momento ha rinnovato gli antichi valori della Contrada, in primis l’aspetto solidaristico. I ragazzi facevano a gara per dare una mano quando c’era da portare le mascherine, le 3mila che ci sono state donate e che abbiamo consegnato agli abitanti del rione, contradaioli e non. Solo un esempio. Durante i periodi di crisi si presentano sempre delle opportunità".

C’è anche un altro rovescio della medaglia, quello economico.

"La Contrada stessa sostiene costi e spese ma se si toglie il protettorato attualmente non c’è nulla. Si predispongono bilanci preventivi che non sono chiaramente floridi. Vale per tutte le Consorelle. Bisognerà fare i conti con questo e gestire un’annata in chiaroscuro, che è lo specchio della vita di tutti i giorni".

Progetti futuri: nessun priore si sbilancia. C’è l’annosa questione del Santa Chiara.

"Piani a medio-lungo termine, fanno parte del mio mandato. Sono intanto stati eseguiti lavori per eliminare infiltrazioni sotto la terrazza esterna che sormonta la cucina. Ma, ripeto, l’obiettivo principale è superare questa situazione che ha inciso sul nostro mondo attingendo alle risorse migliori: i valori della solidarietà e del mutuo-aiuto".