"Io, non vedente, insegno l’inclusione con le foto"

Il progetto di Roberta Di Nardo ha sollevato interesse e adesioni: "Il mondo deve aprire gli occhi. Non siamo eroi, ma persone"

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C’è una foto che Roberta considera "particolarmente significativa", quella che più di ogni altra evoca il messaggio che lei vuol lanciare. "Sono in costume, i miei occhi hanno un colore diverso dall’altro, ma non si capisce la mia disabilità". Roberta Di Nardo è di Agropoli, si è trasferita a Siena nel 2016, studia a Padova, ma risiede sulle lastre. Insieme a lei, Zago, il compagno a quattro zampe che la accompagna passo passo. E’ una ragazza non vedente. E dallo scorso marzo ha dato vita a un progetto per affrontare con forza, tramite la fotografia, il tema dell’inclusione.

"Spesso le persone, vedendo le foto di una ragazza, sui social o altrove, si soffermano sulla sua bellezza – spiega Roberta – magari vorrebbero anche conoscerla. Ma non appena vengono a conoscenza della sua disabilità, che sia la cecità, che sia a livello deambulatorio o altro, cambiano improvvisamente modo di pensare. Subentra una grottesca forma di rispetto, subentra l’ipocrisia, subentra una sorta di imbarazzo per quello che si è pensato in precedenza. Da essere bella, carina, la ragazza ritratta appare quasi come un’eroina. Eppure una disabilità non rende meno belli o attraenti".

"Ho quindi deciso di contattare il bravissimo fotografo Marco Ciofalo per realizzare delle immagini – prosegue nel suo racconto Roberta –, utilizzando, proprio io che ho una disabilità visiva, uno strumento visivo, così lontano da me, per rompere lo schema". Una proposta che vuole essere inclusiva e non "alternativa". "Non ho chissà quale ambizione – sottolinea – io nella vita ho totalmente altri progetti, ma sarebbe bello se qualche piccolo negozio, qualche piccola linea di abbigliamento potesse dare spazio a me e ad altre persone disabili".

Roberta ha già in programma altri servizi fotografici e dalla "sua terra", la Campania, è già stata contattata da qualche associazione. Chiamata anche a collaborare a una tesi sulla disabilità, il suo progetto è stato ripreso dalla onlus fondata dall’attivista Iacopo Melio #Vorreiprendereiltreno. "Ripeto – chiude –, con questa idea voglio soltanto lanciare un messaggio che possa arrivare a più persone possibili, piantare un semino, per me e per tutte le persone simili a me. Sarebbe bello se il mondo potesse aprire gli occhi".

Angela Gorellini