Professionista inonda di mail il Comune di San Gimignano: processato

Fu persino bloccata la realizzazione del nuovo villaggio scolastico. Tecnico accusato di interruzione di pubblico servizio

Il Comune si costituì parte civile; nella foto l'ex sindaco Bassi

Il Comune si costituì parte civile; nella foto l'ex sindaco Bassi

San Gimignano (Siena), 18 febbraio 2020 - Inondava l’amministrazione di San Gimignano di mail. Decine. Centinaia. Richieste di accesso agli atti relativi a progetti in corso, comunicazioni, segnalazioni. Persino esposti che indirizzava, per esempio, alla procura e alla Corte dei Conti. Oltre un migliaio, appunto, le mail che sarebbero state mandate da un professionista valdelsano al Comune: dal segretario generale al comandante della polizia municipale, ai dirigenti degli uffici. E’ accusato di aver minacciato gli incaricati di pubblico servizio della città delle torri per indurli a fare oppure omettere atti che fossero sopralluoghi, l’emanazione di ordinanze, altro ancora. Di più. Secondo la procura è anche responsabile dell’interruzione dei servizi.

"Un caso eclatante – ha testimoniato ieri Eleonora Coppola, segretario generale dei comuni di Poggibonsi e appunto San Gimignano, una delle 10 parti offese insieme, tra l'altro,  all’ex sindaco Bassi (nella foto) e alla sua giunta – fu la vicenda relativa alla costruzione della nuova scuola. Si insinuava che tutti gli atti erano illegittimi". E ancora: "La cosa più grave è che i documenti vennero mandati anche al ministero dell’Istruzione il quale chiese alla Regione la sospensione dell’erogazione dei fondi e di verificare la correttezza. Ciò creò un allarme generalizzato per circa 4 mesi gli uffici furono bloccati per tale vicenda. Alla fine la sospensione venne revocata".

Il segretario generale descrive il clima che la vicenda – solo una delle tante per cui il professionista viene chiamato in causa – generò: "Preoccupazione, agitazione. I dipendenti erano allarmati. Si creò tensione". Oltre un migliaio le mail, spiega poi incalzata dall’avvocato di parte civile Stefano Cipriani, che rappresenta il Comune. Tutto ciò avrebbe rallentato le pratiche dei cittadini, si evidenzia anche se la difesa – gli avvocati Principia Sanua e Antonio Cambò – picchiano duro per dimostrare "che venivano inviate all’amministrazione sentenze di Tar e Consiglio di Stato che riteneva utile portare a conoscenza del Comune". Il giudice Elena Pollini interviene più volte per riportare ordine quando la tensione sale e serve invece chiarire quella che Mario Gamberucci, responsabile dei servizi finanziari del Comune di San Gimignano, anch’egli ieri testimone, ha definito "una vicenda dirompente per l’attività dell’ente".

Laura Valdesi © RIPRODUZIONE RISERVATA