Innovazione e pandemie, le carte di Siena

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza non c’è nessun progetto per le città, eccetto quelli sulle infrastrutture per la mobilità

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Inutile cercare Siena, la provincia o qualche progetto che ci tocca da vicino nelle 330 pagine che compongono il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che il premier Mario Draghi ha portato all’approvazione del Parlamento. "Lì ci sono i grandi capitoli di investimenti - spiega l’onorevole Susanna Cenni, deputata e membro della segreteria del Pd - poi saranno i tavoli con le Regioni a tradurre in progetti concreti quei titoli su cui puntare i 221 miliardi della Ue".

Manca Siena, così come mancano tutte le città italiane. Eccezion fatta per quanto riguarda le infrastrutture sulla mobilità, che ovviamente hanno una localizzazione ben precisa, sia per le autostrade e raccordi, sia per le ferrovie e i porti. C’è anche la Grosseto-Fano nel Recovery Plan, ma non per i tratti che riguardano Siena. L’ad dell’Anas, Simonini, aveva riferito in Commissione Ambiente alla Camera che "per completare la Grosseto-Siena mancavano 22 milioni di euro". Cifre normali quando si passa ai progetti esecutivi, che richiedono adeguamenti. Per il lotto 9, con 18,6 milioni in più, il costo dei lavori è di 180 milioni di euro. Per la Galleria di Pari, con 3,4 milioni in più, ne servono in tutto 33,4. L’iter è alle ultime fasi e Anas punta a pubblicare i bandi per gli appalti entro l’estate. Ma i fondi ci sono già, non servono quelli Ue. Così come non ci saranno i milioni necessari per raddoppiare i binari da Granaiolo a Siena, dopo l’elettrificazione. I progetti non sono mai stati elaborati, non c’è tempo per sfruttare i fondi del Piano di ripresa.

Prima di deprimersi, però, meglio leggere con attenzione cosa prevede il Piano. Nella versione di Conte, Siena era inserita tra i poli di innovazione. Nel piano di Draghi sono previsti 21 ecosistemi dell’innovazione, ma non sono indicate città e province. Ovviamente Siena farà il possibile per rientrare nella lista dei 21, puntando sulla forza del distretto delle Scienze della Vita e sui rapporti di collaborazione tra Università, strutture di alta formazione e industrie. La Fondazione Tls si candiderà ad essere il coordinatore di uno degli ecosistemi innovativi.

Così come cercherà di sedersi al tavolo delle infrastrutture strategiche a supporto della lotta alle pandemie. Ci sono circa 400 milioni di euro che il Pnrr destina a questo capitolo. E si discute se creare un centro unico oppure scommettere su una rete che tocchi varie Regioni per dar vita a un sistema innovativo di ricerca e produzione. E anche su questo Siena ha le carte in regola per giocarsi la partita con altri territori.

Non tutto sarà demandato ai tavoli con le Regioni, più della metà di quei 221 miliardi di euro servirà per progetti di respiro nazionale e decisi dal Governo. Il resto vedrà le governance locali possibili protagoniste. Ma dovranno avere progetti concreti e strategie di sistema se vogliono conquistare finanziamenti.