"Infortuni sul lavoro, non sono dati per cui essere soddisfatti"

Seggiani, segretario Cgil: "Sono 2.867 le denunce in provincia, tre sono mortali. Tutto fermo per tre mesi"

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Dopo i dati dell’Asl Toscana Sud Est sulle denunce per infortuni sul lavoro nel 2020, con 8.373 denunce totali (- 17,6% sul 2019), di cui 2.867 in provincia di Siena (-21,7%), il segretario generale della Cgil Fabio Seggiani commenta amaro: "Nulla per cui essere soddisfatti perché purtroppo 3 di queste denunce sono mortali e il numero totale degli infortuni, se non comparato al numero delle ore lavorate, è un’entità astratta. Nel 2020 c’è stato un massiccio fermo produttivo per 3 mesi, un ricorso agli ammortizzatori sociali di milioni di ore e una flessione occupazionale di migliaia di unità, quindi il dato è altissimo".

"Siamo ben lungi da un’inversione di tendenza - sottolinea Seggiani - la sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare prioritaria nelle pratiche contrattuali. In Italia anche lo scorso anno sono morti sul lavoro in media quasi 4 lavoratori al giorno, un indegno massacro. Un altro elemento preoccupante che emerge dai dati Inail è che la nostra provincia è la prima per incremento marzo su febbraio di denunce di infortunio da COVID-19 nei luoghi di lavoro, +19%, una triste smentita nei confronti di chi sostiene che all’interno di tutti i luoghi di lavoro si osservano scrupolosamente le normative.

I protocolli aziendali sulla sicurezza condivisi con i sindacati, da noi ripetutamente sollecitati e oggi necessari di aggiornamento, – denuncia Fabio Seggiani - sono stati solo in minima parte contrattati nelle aziende. La maggior parte di esse li ha definiti senza che i lavoratori e le loro rappresentanze ne siano stati partecipi e consapevoli protagonisti".