Incursore senese tra i cinque feriti in Iraq

Paolo Piseddu, nato a Orroli in Sardegna, vive in città con la sua famiglia. E’ stato colpito all’altezza del torace, operato allo stomaco

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Siena, 11 novembre 2019 -  Si chiama Paolo Piseddu, è nato a Orroli, in provincia di Cagliari, ha studiato al liceo Pitagora e all’Università della Tuscia, stando alla sua pagina Facebook. E vive a Siena con la sua famiglia, ha una moglie e due figli. Non sarebbe mai stato di stanza alla caserma del 186° Reggimento Folgore, in Piazza Amendola. I responsabili del presidio non ricordano il suo nome. Mentre invece a Livorno, nella caserma del 9° reggimento Col Moschin, nel reparto delle forze speciali degli incursori dell’esercito, sanno bene chi è Paolo Piseddu. Anche se le notizie arrivano con il contagocce, passano attraverso lo Stato Maggiore della Difesa e fonti più o meno ufficiali di amici e altri militari delle forze speciali.

Il nome di Paolo Piseddu è comparso nel pomeriggio di ieri tra i cinque militari italiani, due incursori del Col Moschin, quindi dell’Esercito, e tre delle forze speciali della Marina, di stanza a La Spezia. L’altro militare a Livorno si chiama Marco Pisani, è commilitone di Piseddu, i tre della Spezia sono Andrea Quarto, Emanuele Valenza e Michele Tedesco. L’attentato ieri alle 11,30 al nord dell’Iraq, vicino Kirkuk. Come riferisce lo Stato Maggiore della Difesa, a Palkana un ordigno esplosivo rudimentale, è scoppiato al passaggio della squadra di militari delle forze speciali italiane. Che stava rientrando alla base dopo aver addestrato forze di sicurezza irachene nella lotta contro quel che resta dell’Isis. I cinque incursori stavano addestrando una unità di Peshmerga, le forze militari del Kurdistan irakeno.  

Nello scoppio, tre dei cinque militari avrebbero riportato ferite più gravi. Il sottufficiale dell’esercito, presumibilmente Marco Pisani, avrebbe riportato gravissime lesioni alle gambe, tanto che è stato necessario amputarne una all’altezza del ginocchio. Un giovane incursore della Marina ha perso alcune dita di un piede. La diagnosi ufficiosa per Paolo Piseddu parla di un colpo ricevuto all’altezza del torace, con la necessità di un’asportazione chirurgica di una parte dello stomaco. Secondo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la bomba rudimentale poteva anche non essere diretta contro i militari italiani. «Le famiglie sono state informate, seguiamo la vicenda con attenzione e apprensione» ha dichiarato Guerini. Mentre l’ambasciatore italiano in Iraq, Bruno Antonio Pasquino, ha assicurato nel corso di un collegamento Rai che il rientro in Italia dei cinque militari feriti, sarà organizzato «il prima possibile». Non sono giorni facili, in Iraq. Domani, il 12 novembre, cade il 16esimo anniversario dell’attentato di Nassiriya, in cui morirono 19 militari italiani.  

Pino Di Blasio © RIPRODUZIONE RISERVATA