Incidente Zanardi, il video della verità. Il consulente: "Procedimento complesso"

Le parole del perito del camionista che investì il campione. Il filmato è agli atti dell'indagine

Nella foto, la ruota dell'handbike di Zanardi e il camion che sopraggiunge

Nella foto, la ruota dell'handbike di Zanardi e il camion che sopraggiunge

Siena, 8 agosto 2021 - Un colpo allo stomaco quelle immagini che su web e social hanno preso il volo, venendo condivise a ripetizione. Mostrano Alex Zanardi che, lasciata Pienza, percorre le curve in discesa insieme ad altri tre ciclisti, prima dell’impatto contro un tir durante la Staffetta tricolore. Era il 19 giugno 2020.

Uno spezzone del dramma, agli atti dell’inchiesta della procura di Siena che da subito aveva ritenuto il filmato prova regina. Video che ieri mattina ha infiammato il web e scatenato commenti su Facebook, anche se ormai la vicenda giudiziaria si è conclusa con l’archiviazione per il camionista Marco Ciacci, unico indagato per lesioni colpose gravissime.

In contemporanea ha acceso anche la rabbia del videomaker Alessandro Maestrini di Perugia che lo aveva realizzato mentre seguiva la manifestazione. Il professionista ha così affidato ad un altro video sul profilo social la sua rabbia, in primis per la pubblicazione di ciò che aveva da sempre scelto di non divulgare, secondariamente perché una testata sulle immagini ha impresso la dicitura ’watermark’, come se le fossero di sua proprietà.

"Per chi non lo sapesse sono l’autore del video dell’incidente che purtroppo Alex Zanardi ha avuto il 19 giugno dell’anno scorso. L’ho messo a disposizione della procura – dice – perché lo ritenevo doveroso per giudicare in maniera corretta quell’evento. E non mi sono mai sognato di pubblicarlo perché avevo molte remore, pur avendo ricevuto delle offerte, a guadagnare su una disgrazia del genere che mi ha toccato profondamente. Invece trovo il mio video pubblicato con watermark: queste non sono immagini vostre".

Di qui la pec di diffida. "Ironia della sorte – commenta amaro, mentre gli tremano le mani per la rabbia – sono a Montalcino per lavoro". A pochi chilometri di distanza dalla Sp146, teatro dell’incidente. "Lo avevo subito consegnato alle forze dell’ordine – sottolinea ancora –, ho scelto di non diffonderlo per rispetto di tutte le persone coinvolte nonostante molti me l’abbiano chiesto offrendo anche denaro".

Il filmato aveva fissato il momento dell’impatto. Le immagini, che sono state analizzate in maniera certosina dalla procura e anche dai consulenti del camionista e della famiglia del campione, mostra Zanardi con la sua handbike mentre percorre in discesa le curve che da Pienza conducono a San Quirico, sulla Sp 146. Ci sono tre ciclisti insieme a lui. Nel filmato si vede che si sposta verso la sinistra della corsia, quando all’improvviso appare il tir di Ciacci.

La sterzata a destra, l’handbike che si ribalta finendo contro il camion. La famiglia del campione ha sempre sostenuto che l’invasione di corsia sarebbe stata la causa dell’incidente, ma la procura non ha riconosciuto il nesso fra la condotta del conducente e il sinistro.

"Un procedimento molto complesso – osserva il consulente della difesa Ciacci, l’ingegner Mattia Strangi dell’Università di Bologna che ha seguito anche il caso Hayden –, il gip ha ripreso la stessa linea di pensiero da noi sostenuta tramite la relazione tecnica fin dalle prime battute delle indagini sul caso".

Il legale della famiglia Zanardi Carlo Covi, subito dopo l’archiviazione, aveva detto di voler studiare le carte prima di parlare "di cosa faremo o potremo fare".