Inchiesta sulla rsa, cartelle ai raggi x Quattro ospiti sono ancora positivi

L’Asl gestisce con propri operatori il reparto Covid creato all’interno della residenza sanitaria di Asciano. Diversi anziani si sono già negativizzati. Uno soltanto, trasferito a Montalcino, non ha preso il virus

Migration

"Stiamo monitorando il quadro, anche se la gestione della Rsa è dell’Asl, supportata da due cooperative. Registriamo un indice di miglioramento della situazione, con diversi negativizzati", sottolinea il sindaco di Asciano Fabrizio Nucci. Il focolaio di coronavirus nella Rsa ‘San Francesco’, scoppiato a metà ottobre, crea preoccupazione. Oltre al dolore per la morte di quattro anziani ricoverati nella struttura. E adesso c’è anche l’inchiesta della procura, nata a seguito di una segnalazione, che ha visto l’intervento dei Nas di Firenze per gli accertamenti delegati dalla magistratura a seguito del fascicolo aperto recentemente per omicidio colposo contro ignoti. Siamo solo alle battute iniziali dell’inchiesta: verrà ascoltato il personale per ricostruire l’organizzazione interna e il rispetto dei protocolli, si acquisiranno le cartelle cliniche dei quattro ospiti della residenza di Asciano deceduti dopo aver contratto il Covid 19.

Complessa, al contempo, la gestione della struttura. Ad ora, fa sapere l’Asl Toscana Sud Est, ci sono alla ‘San Francesco’ quattro positivi che saranno sottoposti ad un nuovo tampone proprio oggi. Si trovano nel reparto Covid, che viene gestito direttamente da operatori dell’Azienda sanitaria, realizzato dopo lo scoppio del focolaio per preservare, come sempre accade, chi non è stato ancora contagiato. Qui si trovano anche altri sei anziani che risultano fortunatamente negativizzati.

Nello spazio gestito invece da un raggruppamento temporaneo d’impresa, che gestiva la struttura prima che sorgesse il problema, sono ospitati altri otto negativizzati. "Dato che il processo è in divenire – chiarisce ancora l’Asl – gli ambienti creati per dividere i pazienti sono necessariamente flessibili ed è necessario rimodularli a seconda del quadro clinico ed epidemiologico".

L’unico ospite che è sempre rimasto negativo è stato trasferito in via precauzionale presso le cure intermedie a Montalcino. Mentre i positivi sintomatici erano stati mandati da subito presso le cure intermedie Covid al Rugani Hospital e, i più gravi, al policlinico di Siena. Quanto agli operatori contagiati, presto individuati, erano stati posti in isolamento e sorveglianza epidemiologica.

Quanto ai rapporti con i familiari, un aspetto particolarmente delicato in una situazione del genere, vengono tenuti costantemente dalle cooperative, dal coordinatore della struttura e dalla direzione di zona via cavo o anche con videochiamata. Un modo per non spezzare il legame e anche tranquillizzare chi sta in pena per i propri cari.

Laura Valdesi