Rogo in pasticceria, una denuncia. "Non riuscirò mai a perdonare"

Svolta nell’indagine sul laboratorio a Siena divorato dal fuoco. Il titolare: "Danno intorno ai 200 mila euro". L’attività potrà forse riprendere fra tre settimane. La persona cercava le buste paga dei dipendenti

Il materiale bruciato viene portato all’esterno

Il materiale bruciato viene portato all’esterno

Siena, 28 gennaio 2023 - Nessun racket, niente criminalità organizzata dietro al rogo che nella notte fra il 9 e il 10 gennaio aveva distrutto uno dei laboratori di pasticceria più importanti della città, l’"Officina dei dolci" in via Sprugnoli, nella zona di viale Toselli. E Siena fa un respiro di sollievo. Il proprietario Giovanni Carli, titolare de ’La Favorita’ ma anche di altre attività nel settore della ristorazione, aveva parlato da subito di furto e poi le fiamme.

La conferma della dinamica arriva ora dall’inchiesta della squadra mobile che ha denunciato una persona sospettata del gesto che aveva messo in subbuglio Siena per le modalità non consuete almeno per il nostro territorio. "C’è un filmato delle telecamere a circuito chiuso dell’officina accanto che intorno alle 21 mostra una persona incappucciata entrare usando la chiave, senza che suonasse l’allarme che ha un codice conosciuto da molti dipendenti e anche ex. Una persona che aveva un’andatura particolare", le parole di Carli subito dopo il fatto.

La svolta nell’inchiesta, in effetti, è stata impressa proprio dallo studio delle immagini della videosorveglianza cittadina, oltre che da informazioni acquisite da persone in grado di riferire sui fatti. "Gli elementi così raccolti – spiega la polizia – hanno permesso di ricostruire la vicenda e di individuare il soggetto che si era reso responsabile prima del furto dei soldi destinati al pagamento del personale dipendente, poi dell’incendio del locale in cui erano custoditi". Gli investigatori non aggiungono dettagli sul presunto piromane ma sembra che sotto la lente fosse finita una donna. Le indagini sono ancora in pieno svolgimento tanto che, spiega Carli, oggi tornerà in questura.

«Cosa direi alla persona responsabile di tutto questo? Chiederei soprattutto perché l’ha fatto, una cosa imperdonabile. Se si è resa conto della gravità del gesto, lì c’era una caldaia e poteva saltare tutto in aria. No – dice i Carli – non la potrò mai perdonare. Ha distrutto il cuore di un’azienda e non esisteva alcun motivo valido per comportarsi così. Spero che questa persona, donna o uomo che sia, non abbia agito in maniera premeditata. Sarebbe davvero assurdo. Oltre al danno economico il blocco dell’Officina si ripercuote su tutte le altre mie attività". Quanto alla stima dei danni, Carli reputa che si attestino fra i 150mila e i 200mila euro. "La pasticceria è ancora chiusa e serviranno tre settimane almeno prima che possa ripartire. Continueremo ad appoggiarci al laboratorio che da subito ci ha permesso di evitare ripercussioni sulle forniture", aggiunge.

La persona che era riuscita a forzare la porta dell’ufficio buttando tutto all’aria cercava soldi. Per l’esattezza le buste paga dei dipendenti che erano pronte, osserva una nota della polizia dove si riferisce di quanto evidenziato nella denuncia dal titolare. Da qui avrebbe appiccato il fuoco nel locale attiguo, un corridoio dove si trovavano scaffalature e documenti contabili relativi alle cinque società di Carli. Il rischio maggiore era stato però che potesse scoppiare tutto perché c’era una caldaia. Sul posto intervennero i vigili del fuoco che restarono lì fino alle 3 passate, anche la questura che adesso indaga, coordinata dal pm Siro De Flammineis.