"In aula il pm Nastasi e i quattro carabinieri"

Il presidente Zanettin invia le audizioni del colonnello Aglieco e degli agenti al Csm e alla procura di Genova. Oltre a 121 foto e due video

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di Pino Di Blasio

"Preferisco far parlare gli atti quando infuria una bufera mediatica. Sono abituato a pesare le parole e quindi valgono le decisioni che abbiamo preso nell’ufficio di presidenza. Non mancheranno altre occasioni per parlare con la stampa, soprattutto quando la commissione verrà a Siena, il 21 dicembre, per i rilievi dei tecnici del Ris". Il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, Pierantonio Zanettin, rimanda alla nota per non innescare ulteriori polemiche. Non annunciando nemmeno il prossimo calendario delle udienze: il 22 dicembre quattro ufficiali dei carabinieri, il 13 gennaio l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, il 20 gennaio il pm Antonino Nastasi, il magistrato nell’occhio del ciclone dopo l’audizione del colonnello Aglieco e le bordate del senatore Matteo Renzi per l’inchiesta Open. Gli altri due pm, Natalini e Marini, saranno ascoltati dopo l’elezione del presidente della Repubblica.

"L’ufficio di presidenza della commissione ha deliberato la trasmissione al Consiglio superiore della magistratura, al Procuratore generale presso la Cassazione e alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Genova - recita la nota - copia dei resoconti stenografici, anche nella parte segreta, dell’audizione del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, che si è svolta il 9 dicembre, di quella del luogotenente dei carabinieri Roberto Nesticò, avvenuta il 2 dicembre, dell’assistente capo coordinatore della Polizia, Federico Gigli, del vice ispettore della Polizia, Livio Marini e dell’assistente capo coordinatore della Polizia, Federica Romano, che si sono svolte il 25 novembre". Tutte audizioni secretate in gran parte, dalle quali sono emersi dettagli interessanti soprattutto sui due sopralluoghi nell’ufficio di David Rossi dalle 21.25 alle 22.10 e da mezzanotte e 45 del 6 marzo 2013. In quelle testimonianze di Livio Marini e Federico Gigli, i primi a salire al terzo piano del Monte dei Paschi e a girare il primo video, c’è l’elenco completo di chi era presente. Oltre ai tre pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Nicola Marini, quattro o cinque carabinieri e i due agenti di polizia.

La presenza del colonnello Pasquale Aglieco, assieme al tenente colonnello Rosario Mortillaro, al comandante del nucleo operativo Giuseppe Manichino, l’altro ufficiale Edoardo Cetola e il luogotenente Marcello Cardiello è stata giudicata dalla commissione decisiva per inquadrare cosa sia accaduto. Cioè se Aglieco ha detto la verità sui pm che rovesciano il cestino sulla scrivania per ricomporre i tre bigliettini attribuiti a David Rossi (quelli con scritto ’Ciao Toni mi dispiace ma l’ultima cazzata che ho fatto è troppo grossa’ e frasi simili), se Nastasi si sia seduto sulla poltrona di Rossi, abbia armeggiato con il pc e abbia risposto al telefono all’onorevole Santanché. Cosa smentita dal pm. Per avere altre testimonianze e per confermare o correggere la versione del colonnello Aglieco, i quattro ufficiali dei carabinieri saranno ascoltati il 22 dicembre.

Altro particolare interessante, il dissidio sulla competenza delle indagini che il pm Nicola Marini avrebbe risolto quella notte, assegnandole come da protocollo alla questura. L’ufficio di presidenza della commissione ha inviato al Csm, al procuratore generale della Cassazione e alla procura di Genova anche la copia delle 121 foto scattate dall’assistente capo della polizia Federica Romano oltre ai due video girati nel corso del sopralluogo dalle 22.50 nel vicolo Monte Pio, dove c’era il cadavere di David Rossi con lo staff di Medicina Legale, e alle 0,45 nell’ufficio di Rossi. 61 foto e due video in più di quelle elencate negli atti, dove c’era la descrizione di solo 60 foto. La settimana scorsa sono arrivate in commissione, le ha visionate il vicepresidente Luca Migliorino e, con i deputati 5Stelle, ha chiesto che venissero declassificate, non più secretate e mostrate anche alla famiglia. Perché contengono elementi interessanti.