Imu e Tasi, raffica di accertamenti a Pienza

Il Comune notifica 790 avvisi su un totale di 2mila abitanti. L’opposizione insorge, il sindaco Garosi: «Gli evasori devono pagare»

E’ protesta tra i residenti a Pienza per la raffica di accertamenti su Imu e Tasi

E’ protesta tra i residenti a Pienza per la raffica di accertamenti su Imu e Tasi

Pienza (Siena), 10 novembre 2019 - A Pienza piovono gli avvisi di accertamento sull’Imu (imposta municipale unica) e sulla Tasi (tassa sui servizi indivisibili). Ben 790 gli accertamenti notificati (642 per l’Imu e 148 per la Tasi relativi agli anni 2014 e 2015) su un numero di contribuenti che si attesta sulle duemila unità. A quasi la metà dei contribuenti viene, in buona sostanza, contestata l’evasione. Una vicenda che sta provocando proteste tra i cittadini e polemiche politiche. La capogruppo della minoranza, Stefania Lio, punta il dito contro una «operazione massiva che, in realtà cela una grande improvvisazione amministrativa di questa Giunta».

La Lio non contesta «l’importanza del recupero dell’evasione fiscale, che per la nostra parte politica ha sempre rappresentato, e rappresenta, uno strumento per raggiungere una maggiore equità e poter far ritornare ai cittadini quelle risorse sotto forma di maggiori beni e servizi o di una tassazione più bassa. Questa operazione la contestiamo perché inviare tutti questi avvisi di accertamento prima della fine dell’anno, e in questa misura, è lo specchio del fatto che i tributi locali si prescrivono in cinque anni. Ciò significa che il Comune ha inviato tutte queste notifiche per evitare la prescrizione. Se un’amministrazione si ritrova a fare questa manovra alla fine di ottobre vuol dire – si legge nel documento – che il recupero dell’evasione non è ben strutturato e comunque non c’è progettualità di compiere periodicamente controlli efficaci». Fretta ed errori. La minoranza sostiene che «inviare tutti questi avvisi alla rinfusa, e con l’ansia della prescrizione, può comportare errori, com’è effettivamente successo per l’Imu agricola e per le aliquote errate nel 2015: questo comporterà tempo e denaro al Comune per dirimere questi problemi; operazione che ha, ovviamente, riflessi sul bilancio di previsione». Secondo l’opposizione «le previsioni sono sbagliate anche perché i recuperi delle potenziali evasioni non avverranno in tempi rapidi. La metà delle evasioni recuperate – si sottolinea – se ne andrà in costi».

«Noi – ribatte il sindaco Manolo Garosi – abbiamo attivato la macchina che fa pagare chi le tasse non le ha pagate. I tempi? Il 7 ottobre abbiamo diffuso un avviso pubblico alla cittadinanza contenente proprio la doverosa e necessaria azione che avevamo intrapreso. La previsione sul recupero delle evasioni, fatto dalla società che si è aggiudicata l’asta per il servizio, è di oltre 600mila euro. Noi nella revisione del bilancio di previsione ne abbiamo previsti, come entrate, poco più di 400mila. Di questi ne è stata impegnata per spesa corrente una esigua parte». © RIPRODUZIONE RISERVATA