Denunciato per immigrazione clandestina e impiego di tagliaboschi in nero. Con maxi sanzione. Brutta tegola per un imprenditore che aveva aperto un cantiere in un bosco nel comune di Castelnuovo Berardenga. E’ finito nella rete dei controlli dei carabinieri forestali di Rapolano e del nucleo ispettorato del lavoro di Siena che non stanno mollando la presa sul territorio per tutelarlo e consentire che resti da cartolina. Ma andiamo per ordine. L’inchiesta era nata dopo un controllo dei militari nel cantiere. E’ risultato che il titolare, un extracomunitario, dell’impresa boschiva che ha sede nella provincia di Arezzo, aveva ingaggiato senza regolare assunzione e retribuzione degli operai. Così è entrata a gamba tesa anche l’Inps, insieme all’Arma. Morale: sono state fatte sanzioni amministrative e recuperi contributivi per un totale di 100mila euro. Anche a Montalcino sono state riscontrate irregolarità importanti, sempre dai carabinieri forestali locali in azione con i colleghi del Nil. In questo caso gli operai forestali non sono risultati in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Di qui è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale. Accompagnata da sanzioni amministrative pari a 6.600 euro. Violata anche la normativa forestale: altri 3mila euro di multa. Una risposta forte alla necessità di legalità sui luoghi di lavoro, anche nel caso del taglio dei boschi. Di più: gli uomini del tenente colonnello Alessio Brogi proseguiranno nei prossimi mesi ad accendere i riflettori sulle aree di maggiore pregio naturalistico, vedi per esempio quelle protette, i siti Natura 2000, le zone sottoposte a vincolo paesaggistico, solo per citare alcuni esempi, per verificare che non ci sia manodopera in nero e che il taglio dei boschi risulti regolare. La.Valde.