
Tifosi del Petroio in festa
Una piccola frazione della Valdichiana che da sempre è legata allo sport ed al calcio in particolare: Petroio rappresenta nel quadro del calcio dilettantistico senese un caso unico di passione e di identificazione con i colori del proprio club. Ne parliamo con Riccardo Lorenzetti, uno scrittore petroiano appassionato della sua terra e di tutto quello che riguarda l’universo calcio. L’obiettivo è quello di capire la peculiarità della vita di questo paese ed il rapporto con la sua squadra.
I primi ricordi? "Risalgono ai primi anni settanta – sottolinea Riccardo – quando il calcio nei piccoli centri non era codificato nelle categorie Figc, ma si caratterizzava nell’attività amatoriale del sabato e soprattutto nei tornei estivi che erano popolarissimi ed estremamente sentiti. I paesi, in quel periodo, avevano una popolazione maggiore ed un’età media inferiore rispetto ad ora, per cui le squadre erano composte quasi interamente dai giovani del posto. Questo creava un legame più profondo tra i paesi e la loro squadra".
E la maglia blucerchiata? "Nasce nel 1976, quando un signore di Genova ci portò uno scatolone con tutta una muta di maglie della sua Sampdoria. Da quel momento, il rapporto con il club genovese è diventato sempre più stretto e tuttora il Giesse Petroio è molto seguito anche nel capoluogo ligure".
Il campo sportivo? "Petroio ha una spiccata vocazione artigianale e lo stesso terreno di gioco è stato allestito nei primi anni 70 dalla gente del paese che tuttora lo cura con grande attenzione".
Perchè Petroio è particolare? "La presenza secolare delle fornaci di terracotta ha dato al paese una spiccata tradizione artigianale rispetto alla vocazione agricola di tanti altri centri. Più operai e meno agricoltori voleva dire un maggior tempo libero da dedicare allo sport ed al calcio in particolare. E così Petroio si è legata alla sua squadra più di altre realtà".
Quanti abitanti? "Siamo poco meno di trecento ed all’Armando Picchi il sabato ci sono 80-100 appassionati intorno al campo: ciò è dovuto al fatto che il ‘sabato a Petroio’ è diventato quasi un appuntamento fisso anche per gli sportivi del circondario".
E il Giesse del 2000? "Si parte dalla fine degli anni ‘90, quando è stata creata la prima pagina Internet dedicata alla squadra. Da allora la presenza in rete è stata sempre di grande qualità fino ad arrivare all’attuale pagina Facebook apprezzata in tutta Italia da oltre un milione di followers mensili. Il che significa che la piccola Petroio, di origine assolutamente medievale, continua a trovare la sua identità nella propria squadra di calcio avvalendosi al meglio dei più moderni strumenti tecnologici".
Giuseppe Stefanachi